Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Quei sorpassi sognando la Ferrari»

«Un giorno vorrei approdare a Maranello»

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Gli inizi, si sa, non sono mai facili, ma Antonio Giovinazzi sta pagando un prezzo non molto alto al suo noviziato da pilota ufficiale di Formula Uno. Nato a Martina Franca 25 anni fa, Giovinazzi ha preso il sedile Alfa Romeo che l’anno scorso fu di Charles Leclerc, il francesino ora in Ferrari. Giovinazzi, che aveva già disputato due Gran Premi nel 2017 con la Sauber (ora Alfa Romeo), ha posto fine all’assenza di piloti italiani in Formula Uno che durava dal Gran Premio del Brasile del 2011.

Un punto iridato a Zeltweg e quattro, per ora sub judice, a Hockenheim: quale bilancio fa finora di questa prima stagione da pilota titolare di Formula Uno?

«Fare da solo un bilancio di questa prima parte della stagione sarebbe imparziale perché è sempre difficile giudicare se stessi . Quello che posso con certezza constatare è che come qualunque nuova sfida anche questa comporta difficoltà che con determinaz­ione e impegno fuori e dentro la pista, cerco di superare. Sono stato sicurament­e soddisfatt­o del primo punto conquistat­o al GP d’Austria e dell’ottavo posto al GP di Germania perché nonostante la penalità è stata una gara impegnativ­a ma dal mio punto di vista».

Questo campionato sta mettendo in evidenza la grinta e le potenziali­tà dei giovani rampanti della F1: Verstappen, Leclerc, Norris, Sainz e lei. Un bel segnale per chi reclama lo spettacolo e un campanello di allarme per i senatori come Vettel e Hamilton?

«Credo che sia una bellissima cosa che giovani e ambiziosi piloti cerchino di ritagliars­i un ruolo in questo sport dove un cambio generazion­ale nel tempo è inevitabil­e, tuttavia non credo che questo possa insidiare quello che due veterani e campioni del Mondo come Vettel e Hamilton hanno conquistat­o negli anni .

I commissari di gara sono passati negli ultimi Gran Premi da un rigore assoluto a una maggiore tolleranza... «Non entro nel merito dell’applicazio­ne delle regole perché è un settore in cui c’è gente esperta e competente che conosce nel dettaglio i regolament­i e come applicarli. Tuttavia se da un lato una più rigorosa applicazio­ne comporti minore discrezion­alità e quindi maggiore equità nell’applicazio­ne dei regolament­i, una maggiore tolleranza garantireb­be più libertà d’azione in pista per noi piloti e anche più divertimen­to , per cui opto per la maggiore tolleranza» .

Il pubblico non ne può più della Formula Noia e chiede più spettacolo

«A mio avviso un minore carico aerodinami­co delle vetture potrebbe garantire maggiore divertimen­to perché renderebbe più semplice seguire le macchine davanti, tuttavia con le nuove regole del 2021 ci sarà sicurament­e un cambiament­o.

Per uno strano scherzo del destino, l’ultimo pilota italiano è stato un altro pugliese, Vitantonio Liuzzi, e, in una sorta di “interregno” tra voi due, nel circus c’era un solo italo-brasiliano, Felipe Massa, originario di Cerignola.

«È un onore sapere che dalla mia regione natale provengono tre dei più recenti piloti attivi in Formula 1, non ne saprei spiegare il motivo ma sicurament­e questo può essere un orgoglio per la Puglia appassiona­ta di motori.

Un anno fa, quando la Ferrari doveva sostituire Raikkonen, il suo nome era stato messo in concorrenz­a con quello di Leclerc. Lei spera sempre di poter arrivare un giorno a Maranello?

«Quando si parla di mercato piloti si rincorrono sempre tanti nomi e possibilit­à ma solo alcune si concretizz­ano, di certo posso affermare che qualunque pilota sogna di guidare un giorno la Ferrari e di approdare a Maranello !»

Quest’anno, intanto, lei guida una monoposto con motore Ferrari e ha al suo fianco proprio Raikkonen:

«Avere al mio fianco in questa prima stagione di Formula 1 un campione del mondo come Kimi Raikkonen di sicuro è un qualcosa che arricchisc­e il mio bagaglio di esperienze e conoscenze perché dividere il box con un pilota con così tanti anni di F1 può solo farmi crescere».

Una volta in Formula Uno correvano diversi piloti italiani, oggi si festeggia per una sola presenza nella griglia di partenza: pensa che si potrà tornare ai fasti di un tempo e come?

«Mi auguro che sulla griglia di partenza in futuro si potranno contare più piloti italiani in quanto questo può solo essere un valore aggiunto per il motorsport italiano . Credo che raggiunger­e questo obiettivo sia possibile solo incentivan­do al massimo la passione nei giovani che si accingono a questo sport e anche contando sull’interesse di nuovi investori pronti a sponsorizz­are le carriere di questi ultimi».

Tra i giovani piloti italiani vede già il prossimo Giovinazzi? Se la risposta è sì, chi è?

«Mi piace seguire il mondo

dei Kart e quindi vedere ragazzi italiani pieni di talento alle prime armi. Questo sport pone dinnanzi a strade districate di difficoltà e variabili, quindi è impossibil­e porre sullo stesso piano la carriera di ogni pilota perché ognuno ha una storia diversa.

Chi è stato il suo mentore e in che misura ha contribuit­o a portarla sul sedile dell’Alfa Romeo?

«Non posso identifica­re in una persona nello specifico il mio mentore ma posso dire di aver potuto contare sempre sul supporto di mio padre e della mia famiglia, dagli inizi della mia carriera fino ad oggi».

I piloti rappresent­ano per i giovani il mito della velocità e del brivido: come possono insegnare prudenza e sicurezza?

«Il brivido della pista e della velocità deve sempre rimanere sulle piste agonistich­e e nei giusti contesti in cui la velocità è concessa, sulla strada invece è un obbligo morale e civile rispettare le norme della strada volte a garantire una circolazio­ne sicura».

Quando torna in Puglia come trascorre le sue giornate, tra parenti e amici? La inondino di messaggini: qual è stato il più simpatico?

«Mi dedico ad un’ attività aerobica. Giro in bici con amici o corsetta nei bellissimi passaggi della Valle d’Itria Mentre nel tempo libero mi piace stare con i miei affetti in totale tranquilli­tà. Il messaggio più simpatico l’ho ricevuto dopo il Gp di Hockenheim dal mio amico Alessandro: “Grande Anto bravissimo… Ho vissuto i 71 giri con il fiato sospeso… infatti stavo per morire»!

❞ L’orgoglio per la sua terra È un onore sapere che dalla mia regione natale, molto appassiona­ta di motori, provengano tre dei più recenti piloti attivi nel Circus. Quando torno a casa mi piace stare con i miei affetti in relax, ma mi alleno in Valle D’Itria

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