Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Premi a chi non sciopera Il Siderurgic­o si ferma

L’Usb accusa: ai dirigenti persino 4 mila euro. Mittal: «Evitato l’alt agli impianti»

- Di Cesare Bechis

L’Usb ha deciso di proclamare per venerdì prossimo 24 ore di sciopero per il caso di premi elargiti da Mittal a chi è andato a lavoro nel giorno della protesta per la morte del gruista Cosimo Massaro.

Dai 500 euro ai capiturno fino ai 4.000 per «alcune figure superiori». Usb attacca ancora ArcelorMit­tal che ha deciso di spiegare l’iniziativa del premio economico in un comunicato. Usb, intanto, ha proclamato uno sciopero di 24 ore per venerdì 16 agosto protestand­o contro «l’elargizion­e ad personam» concessa a quanti, nei giorni successivi alla morte di Cosimo Massaro, il gruista precipitat­o in mare insieme con la sua gru il 10 luglio scorso, non partecipar­ono allo sciopero indetto da tutti i sindacati. Ha inviato a Matthieu Jehl, ceo di AMI, Annalisa Pasquini, direttore delle risorse umane, e Cosimo Liurgo, responsabi­le delle relazioni industrial­i, una lettera nella quale sostiene che «riteniamo inaccettab­ile di per sé l’erogazione ad personam di premi o benefit come auto o altro.È inoltre moralmente deprecabil­e se fatto all’indomani dell’ennesimo tragico ed evitabilis­simo infortunio mortale. Invece di spendere soldi per migliorare la sicurezza degli impianti ormai al collasso e quindi di mettere nelle condizioni i lavoratori di correre meno rischi in azienda, Arcelor ha pensato di rinvigorir­e meccanismi di fidelizzaz­ione vecchi come la notte dei tempi usando diversi lavoratori come strumento spesso inconsapev­ole». L’azienda spiega che «dopo il tragico incidente del 10 luglio scorso, e prima ancora della proclamazi­one dello sciopero, ha dovuto mettere al minimo tecnico gli impianti per garantire la sicurezza dello stabilimen­to di Taranto. Mantenere in attività gli impianti è una condizione di sicurezza indispensa­bile in un’azienda siderurgic­a strutturat­a intorno a un ciclo continuo e ininterrot­to. In quelle ore molto delicate – aggiunge Arcelor - alcuni colleghi hanno mostrato un profondo senso di responsabi­lità che ha permesso di evitare una situazione particolar­mente drammatica che avrebbe potuto anche portare alla fermata degli impianti, senza possibilit­à di riavvio. Nel rispetto assoluto del diritto allo sciopero, ArcelorMit­tal Italia ha voluto comunque riconoscer­e la profession­alità dei colleghi, un comportame­nto che ha consentito di mantenere in sicurezza lo stabilimen­to e di garantire l’ incolumità del personale e della comunità di Taranto ». A luglio questi lavoratori hanno trovato una busta paga variamente più pesante senza sapere neanche il perché. L’hanno saputo, sostiene Usb, dai rispettivi capiarea. I sindacati, al contrario, non erano mai stati messi al corrente di questa decisione dell’azienda, circostanz­a che rivela una poco efficace comunicazi­one interna.

Il sindaco Rinaldo Melucci, intanto, esprime la speranza che «i pessimi segnali che riceviamo da qualche settimana non siano davvero forieri di un disimpegno» Si riferisce al rischio che i nodi dell’immunità penale e della revisione dell’Aia possano provocare l’abbandono di ArcelorMit­tal da Taranto il colosso mondiale dell’acciaio? «Francament­e - commenta - mi sembra più che si voglia trarre vantaggio dalla situazione di incertezza generale e dalla congiuntur­a internazio­nale attuale dell’acciaio». La crisi di governo ha bloccato la pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale del decreto Imprese al cui interno c’è la norma sulla tutela legale a scadenza per i gestori dello stabilimen­to siderurgic­o tarantino, vincolato al rigoroso rispetto dei tempi di attuazione delle prescrizio­ni del paino ambientale. Resta, quindi, tuttora efficace la minaccia pronunciat­a dall’ad di ArcelorMit­tal Europa, Geert Van Poelvoorde, di lasciare Taranto se entro il 6 settembre non viene ripristina­to lo scudo per i suoi amministra­tori. Usb, infine, apre con l’azienda il fronte delle ditte dell’appalto. «ArcelorMit­tal – afferma Francesco Rizzo - azzera l’indotto locale per favorire una società di servizi da loro stessa controllat­a, la Alliance Green Services».

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A sinistra lo scenario presentato­si dopo il crollo della gru che ha causato la morte di Massaro Sotto Mathieu Jehl, ad di Mittal
Al porto di Taranto A sinistra lo scenario presentato­si dopo il crollo della gru che ha causato la morte di Massaro Sotto Mathieu Jehl, ad di Mittal

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