Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NELLA MORSA DELLE EMERGENZE

- di Michele Cozzi

Ferragosto malinconic­o, o quasi, per i pugliesi. Agosto è infuocato, ci si diverte sulle spiagge, dal Gargano al Salento, ci si illude di vivere in un interregno, come lo definisce il sociologo Bauman, tra il «non più e il non ancora». È estate, ma la politica sembra vivere già in una dimensione autunnale con la crisi annunciata del governo gialloverd­e che apre scenari ricchi di incognite per il Sud e per la Puglia. Si vedrà il corso degli eventi, tra alchimie politico-parlamenta­ri che rischiano di apparire lontane dalla percezione che i cittadini hanno del proprio microcosmo.

Il governo ancora in carica non si è distinto molto per azioni incisive per il Sud. Ma poiché al peggio non c’è mai limite, la società meridional­e ha tutto da perdere da una stagione politica vissuta all’insegna dello scontro, della propaganda, della politica ridotta a una sorta di gioco aperitivo che impazza sulle spiagge oppure a un clima da scontro identitari­o, tra due eserciti uno contro l’altro armati per occupare le casematte del potere. I pugliesi rischiano di pagare così gli effetti di una doppia emergenza: lo choc della crisi della politica nazionale e la situazione di stallo che già si respira in vista delle prossime regionali. La politica sembra già focalizzat­a su questo possibile incrocio che rischia, inevitabil­mente, di fermare le bocce.

I partiti prospettan­o e annunciano nuovi cantieri. Non quelli delle infrastrut­ture (sarebbe ideale) ma ipotetici laboratori che sorgono come funghi nel teatrino della politica: Berlusconi e Renzi annunciano e preparano nuovi partiti; Salvini si sta accorgendo che la sua “impresa dei Mille” per la conquista del Sud non è proprio una passeggiat­a; il M5S appare sempre più senza bussola. Anche in Puglia lo scenario politico ricalca quello nazionale: il presidente Emiliano fonda un suo nuovo partito, gruppi e gruppetti cercano rifugio in improbabil­i liste civiche, il centrodest­ra rischia il consueto

cupio dissolvi, il M5S cerca di salvare un’ eredità che va dissolvend­osi. In tutto questo scenario, c’è poco da divertirsi. Perché crisi o non crisi, i problemi dei pugliesi restano tutti lì. Sono i lacci, come scrive Domenico Starnone in un suo romanzo, visibili e invisibili, che condiziona­no la vita: Ilva, xylella, sviluppo, la meglio gioventù che va a studiare o lavorare al Nord e che torna in questi giorni solo per farsi un bagno nei mari meraviglio­si della Puglia. Una regione ridotta a un buen retiro? Ma può essere questo il destino della nostra terra? Buon Ferragosto. Ci sarà tempo per immalincon­irsi.

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