Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ferrante: «La soluzione c’è se non si va subito al voto»
Il fedelissimo di Matteo nella direzione del partito
Fabrizio Ferrante, componente della direzione nazionale del Pd e di Sempreavanti Puglia, non le manda a dire: «Contro Renzi solo invettive. Invece un governo istituzionale potrebbe essere un vantaggio anche per la Puglia».
Vantaggio per la Puglia in che senso?
«In un governo istituzionale ci starebbero tutti, a parte la Lega. Paradossalmente, sui dossier aperti- penso all’ex Ilva e alla xylella su tutti - che rischiano di restare nella palude grazie alla irresponsabilità del governo gialloverde, si potrebbero aprire soluzioni tecniche».
Ma Matteo Renzi con i 5 Stelle sembra incredibile.
«Non nascondo che anche noi siamo rimasti spiazzati. Ma riflettendo sulla proposta di Renzi, troviamo che ha ragione da vendere. Renzi è un leader vero che nei momenti delicati si assume delle responsabilità che vanno oltre il proprio ruolo. Scongiurare l’aumento dell’Iva e mettere i conti in sicurezza è la priorità».
Zingaretti è di un altro parere.
«il nostro segretario non ha le idee chiare, come si comprende facilmente dalla girandola di dichiarazioni. E devo dire che per Renzi diventa sempre più complicato restare in un Pd dove ci sono solo insulti e invettive, tipo quelle di Boccia e Zanda».
Si sta evocando di nuovo una scissione?
«Stare nel Pd è diventato un campo minato. È una ipotesi»
Michele Emiliano, secondo lei, perché adesso tace?
«Ciò che succederà in Puglia per le regionali 2020 è legato per forza di cose alle vicende nazionali. Se ci dovesse essere una scissione nel Pd, anche se consensuale, è evidente che lo scenario sarebbe differente. E in ogni caso, tutto dipende dal voto delle politiche, dal quando e dal come ci si arriva. Emiliano adesso sta a guardare».
Ma intanto Salvini gli ha notificato l’avviso di sfratto.
«Salvini va combattuto con la responsabilità e una discussione serena interna al partito. D’altronde, l’obiettivo del leader della Lega è capitalizzare il consenso. Noi pensiamo che vengano prima gli interessi degli italiani».
Le regionali del 2020 dipendono dallo scenario politico nazionale