Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il nuovo acquisto Campogrande biglietto da visita di Brindisi «Pronti a un basket da play off»
Il nuovo giocatore: «Ho scelto una piazza storica del basket e c’è un progetto serio»
È iniziata la stagione sportiva della Happy Casa Brindisi con il raduno al Pala Pentassuglia. Dopo il declassamento dell’Avellino in serie B, la compagine pugliese è l’ultimo “baluardo sportivo” a rappresentare l’intero panorama cestistico del centro- sud Italia nel massimo campionato di serie A nazionale.
Un incontro casuale su una spiaggia del litorale jonico con il direttore commerciale della New Basket Brindisi Andrea Fanigliulo e il nuovo giocatore Luca Campogrande diventa la scusa per strappare alcune battute. «E’ stata una grande annata quella appena conclusasi – ha commentato Andrea Fanigliulo. Dal punto di vista sportivo abbiamo giocato uno splendido basket e raggiunto la finale di coppa Italia a Firenze, qualificandoci ai playoff scudetto da 5^ classificati; dal punto di vista societario è stato l’inizio del progetto “Membership” che ha registrato un notevole incremento di aziende e partner commerciali».
La società biancazzurra del presidente Marino, oltre alle conferme del capitano Banks, di Zanelli e dell’idolo John Brown, ha inserito delle novità nel roster messo su dal ds Gioffrè e dal coach Vitucci. Sono arrivati atleti del calibro di Martin, di Thompson - scelto in Summer League-, di Stone da Cantù e di giovani italiani di prospettiva come Campogrande, 23 anni e una voglia matta di raggiungere grandi traguardi professionali.
Campogrande. ti volevano il Venezia e la Virtus Bologna, ma hai scelto Brindisi. Come sei stato accolto?
«Ho scelto Brindisi perché c’è una società seria, perché è una piazza storica e perché il ds e il coach mi hanno detto chiaramente che puntavano su di me e che sarei stato importante nel progetto. Non ho ancora visto molto, ma ho capito da subito che qui la gente è molto accogliente e vive per il basket.
Quale dovrebbe essere il tuo ruolo per questa stagione? «Nasco come un’ala piccola e sono stato utilizzato anche come una guardia tiratrice, ma sono disponibile a qualsiasi soluzione. Ho iniziato ad amare il basket da ragazzino sulla scia di mio fratello. A 19 anni, dopo essere cresciuto in serie C nella Sam Basket Roma con Castellano, sono approdato in A2 nella Fortitudo Bologna con Boniciolli. Due persone che hanno creduto in me».
Da Roma in C a Bologna in A2 un bel salto di categoria. Come cambia la percezione della partita?
«Non dimenticherò mai la prima volta che sono entrato sul campo della Fortitudo. La mia prima partita da titolare in A2 in un Palazzetto conosciuto anche per la potenza della sua tifoseria e nel derby con la Virtus Bologna. Giocavo in campo con due americani di grande esperienza, sentivo il carico e la responsabilità del ruolo. Ero giovanissimo e difronte a me c’era un palazzetto con 7mila persone. Vuoi sapere cosa pensavo? Non ero in grado di pensare in quel momento. Fortunatamente, poi, il lancio di coriandoli in campo ha stemperato la tensione».
Hai un giocatore al quale ti ispiri?
«Come modello ho sempre avuto Kevin Durant, Mi alleno tutto il giorno, mi sono iscritto anche all’università, studio Scienze Motorie, e sono convinto che bisogna lavorare senza lamentarsi. Da piccolo avevo un pezzo di carta sul letto sul quale avevo scritto “diventerò giocatore di basket. Allenati e studia”. Lo leggevo ogni sera prima di andare a letto. E lo faccio ancora».
L’ispirazione «Kevin Durant è stato sempre il mio modello, mi alleno tutto il giorno senza lamentarmi»
❞ La gente è molto accogliente e ha grande passione per il nostro sport
Che grande emozione la prima volta a Bologna con la Fortitudo