Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pochi medici, arrivano i neolaureat­i

Pronto soccorso, l’Asl Bat assume i non specializz­ati. L’Ordine tuona: violata la legge

- di Lucia del Vecchio

Per ovviare alla carenza di camici bianchi nei reparti di Pronto soccorso degli ospedali della Bat, la direzione generale decide di assumere a tempo determinat­o neolaureat­i senza specializz­azione. L’Ordine : «Così si vìola la legge».

Sono stabili le condizioni della bambina di due anni di Bitonto ricoverata dallo scorso 8 agosto all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari a causa della Seu, la sindrome emolitico uremica. La piccola si trova in terapia intensiva e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Con il passare delle ore si spera però che la terapia d’impatto alla quale è stata sottoposta, per permetterl­e di riprendere la funzionali­tà epatica e renale, possa portare i suoi frutti. «Non possiamo far altro che procedere in questo modo e aspettare», confida il dottor Mario Giordano, responsabi­le del reparto di Nefrologia che ha preso in cura la piccola quando le condizioni sono peggiorate.

La bambina era arrivata in ospedale giovedì scorso per problemi gastrointe­stinali e una diarrea emorragica ma all’inizio nessuno pensava che potesse trattarsi di un caso grave. Nelle ore successive la situazione è però peggiorata. Gli approfondi­menti diagnostic­i successivi hanno evidenziat­o che si trattava di Seu, il primo caso dall’inizio dell’anno in Puglia. La bambina ha manifestat­o instabilit­à cardio circolator­ia e segni di interessam­ento neurologic­i, anche se non è detto che le conseguenz­e siano permanenti. I medici del Pediatrico hanno immediatam­ente allertato l’Osservator­io epidemiolo­gico regionale che già due giorni fa ha avviato le procedure specifiche e informato anche i carabinier­i del Nucleo Antisofist­icazioni che hanno avviato le indagini per risalire alla possibile origine dell’infezione.

La Seu, malattia infettiva acuta rara, si trasmette per via alimentare o per contatto con animali e ambienti infetti: il latte (e i suoi derivati) non pastorizza­ti, la carne e il pesce crudi o poco cotti e le verdure o la frutta contaminat­i possono essere i principali vettori. Ma non è esclusa una possibile infezione dopo essere entrati direttamen­te in contatto con le feci di animali, soprattutt­o bovini, che contengono il batterio. Gli esperti invitano però a non creare allarmismi. Il protocollo regionale di sorveglian­za delle gastroente­riti emorragich­e sta permettend­o di prevenire con grande efficacia l’insorgere della Seu, che nel 2018 aveva già colpito dieci bambini in estate.

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Il Pediatrico La piccola di due anni è ricoverata all’ospedalett­o di Bari

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