Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Foggia applaude Conte ma Emiliano fischiato «Sì a un governo stabile»
Tra selfie e polemiche firmato il contratto di sviluppo per la Capitanata Previsti investimenti pari a 500 milioni di euro, di cui 280 già stanziati
Se al premier Giuseppe Conte ha riservato applausi e chiesto di scattare selfie, Foggia ha invece fischiato sonoramente ieri il governatore pugliese Michele Emiliano giunto in prefettura per la firma del contratto di sviluppo per la Capitanata. Il presidente della Regione, tuttavia, non si è lasciato intimidire e per la prima volta ha speso la sua opinione sulla crisi di governo. «L’auspicio - ha detto - è che si torni ad avere presto un governo stabile e che il presidente Mattarella non decida per le elezioni anticipate». Il contratto di sviluppo prevede l’erogazione di 500 milioni di fondi.
Il capo di Palazzo Chigi ha promesso un aiuto alle famiglie che vivono da 14 anni nei container
Il presidente della Regione
Serve un governo stabile Mattarella eviti le elezioni anticipate
Comincia dalla Puglia la controffensiva del M5 Stelle al tentativo della Lega di erodere consensi al Sud. E ha il volto e i modi del premier più amato dagli italiani, che recenti sondaggi danno secondo solo al capo dello Stato, Sergio Mattarella e davanti a Matteo Salvini: Giuseppe Conte da Volturara Appula. Sfiduciato dal capo della Lega, ma applaudito e incoraggiato a non mollare nella sua Capitanata dove ieri ha sottoscritto un Contratto istituzionale di Sviluppo per la sua terra che vale oltre 500 milioni di euro, di cui 280 già stanziati dal Cipe per un totale di 43 progetti. Pioggia di selfie, autografo anche su una chitarra e visita al campo della periferia della città, dove, da oltre 14 anni, vivono nei container 45 famiglie foggiane. «Non mi piace promettere - dice ai residenti - mi piace risolvere. Ho già inquadrato la situazione. Ne parlerò con il sindaco e il presidente Emiliano». Michele Emiliano, appunto. Mentre il presidente del Consiglio fa da superstar, la leadership del presidente della Regione a queste latitudini è offuscata dai fischi con cui viene accolto.
Con il premier, anche la ministra per il Sud, la salentina Barbara Lezzi. Che approfitta per ricordare che «siamo il 34% della popolazione e abbiamo il diritto, e chi governa ha il dovere, di assegnare almeno il 34% degli investimenti. Grazie al decreto del presidente del Consiglio - conclude Lezzi - questo vincolo è stato esteso anche ad Anas e Rfi». Conte spiega che il Cis è uno strumento innovativo, una delle cifre delle politiche che abbiamo seguito per il nostro Mezzogiorno, una pagina significativa e corale per il rilancio del nostro territorio».
Poi il riferimento alla crisi: «Il Sud richiede misure straordinarie. Abbiamo già messo in cantiere un piano che va portato avanti comunque vada - affonda Conte - lo dico anche a futura memoria». Per l’occasione, anche il presidente Emiliano rompe il silenzio e si avventura sul terreno minato della crisi di governo. «Le elezioni anticipate sono un danno e non sono previste, il presidente della Repubblica ha il compito di evitare le elezioni anticipate. Ovviamente dice Emiliano - se lo deve fare, che sia costruendo se possibile una maggioranza stabile di governo». E nel merito del «governicchio» ipotizzato dal suo carissimo nemico Matteo Renzi, spiega: «Quello che di certo non si può fare è immaginare un nuovo Governo come un esecutivo che duri qualche mese per andare alle elezioni. Questo - ragiona il presidente della Regione -non vale la pena, dal mio punto di vista: o si trova una nuova chiave per governare il Paese, ma sarà molto complicato, oppure è meglio andare a votare. Ciascun italiano conclude Emiliano -può immaginare cosa succede quando si va a elezioni anticipate e il Governo cade prima del tempo: si spezzano tutti i legami, si danneggia il Paese».
Conte lascia Foggia annunciando che sta per partire un Cis per Molise e Basilicata, due a breve anche per la Calabria. «Dobbiamo estendere anche alla Sicilia», conclude. Abbraccia i sostenitori e via, mentre i portavoce regionali del Movimento ribadiscono che «il cambiamento iniziato non si fermerà: lo dobbiamo alle centinaia di persone davanti alla Prefettura di Foggia per dire al nostro Presidente di lottare contro tutto e tutti. Possono stare tranquilli che lo faremo a tutti i livelli istituzionali».