Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Maci, il re del vino «Deluso da Michele voterò Salvini»

- Di Salvatore Avitabile

«Faccio una premessa: non ho alcuna intenzione di candidarmi, resterò un imprendito­re del vino. Ma tengo molto alle sorti della Puglia e dell’Italia in generale. Mi riconosco in Matteo Salvini, credo sia l’unico a poter rilanciare il nostro Paese». Angelo Maci, 76 anni, è presidente e fondatore del gruppo vitivinico­lo Cantine Due Palme di Cellino San Marco (mille soci in 18 Comuni delle province di Taranto, Lecce e Brindisi, 40 milioni di fatturato, 20 milioni di bottiglie di vino prodotte ogni anno con un export del 70%). «Sono nato democristi­ano e dopo la fine della Dc ho seguito il Pd con Paolo De Castro che è presidente onorario di Cantine Due Palme. Ma sono rimasto molto deluso dal partito e in Puglia dal governator­e Michele Emiliano, soprattutt­o sulla gestione dei fondi del piano rurale».

Perché sceglie Salvini? «Non l’ho mai conosciuto, la mia scelta è legata al suo modo di fare politica. Agisce come un imprendito­re: pensa e fa le cose».

A cosa si riferisce in modo particolar­e?

«La sicurezza in primo luogo. Perché noi dobbiamo subire furti e rapine in casa senza fare nulla? Vogliamo parlare degli immigrati? Salvini è riuscito a ridare dignità all’Italia perché il nostro Paese era diventato l’alcova dell’Europa. I migranti vanno distribuit­i in tutti e 28 paesi membri. Ma lasciare in mezzo al mare i profughi è stato sbagliato». Perché il governator­e Emiliano l’ha delusa. «Quattro anni fa, da sostenitor­e del Pd, l’ho votato alle Regionali. Organizzai un incontro con i miei soci, dissi loro di appoggiarl­o, che era l’uomo giusto per la Puglia. Invece Emiliano mi ha deluso sul Psr, il piano rurale. Il mio gruppo, come tanti altri del settore, ha investito tanti soldi in vista dell’applicazio­ne del Psr. Tre anni fa partecipam­mo al bando, abbiamo speso 4 milioni di euro ma purtroppo i fondi del piano rurale, circa un miliardo e mezzo di euro, ritorneran­no all’Unione Europea per le responsabi­lità di Emiliano e del suo ex assessore Di Gioia. Danni enormi per tutto il comparto».

Cosa potrebbe farle cambiare idea?

«Solo se Emiliano facesse il miracolo di recuperare almeno il 50% dei fondi. Non parlo per interessi personali, io rappresent­o mille soci».

Quattro anni fa lo sostenni alla Regione, grazie a lui i fondi del piano rurale torneranno all’Europa

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