Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pausa pranzo, crolla il soffitto All’ex Provincia illesi per caso
Nella sede metropolitana di via Positano i dipendenti erano in pausa pranzo
Tanta paura ma nessun ferito qualche giorno fa nella sede metropolitana Risorse Umane e Sicurezza sul Lavoro, al primo piano di un palazzo di via Positano, al quartiere Madonnella di Bari. Giù il soffitto nella stanza dell’archivio, resa inagibile dopo l’intervento e la messa in sicurezza dei vigili del fuoco. In allarme i sindacati: «Non siamo stati informati». E intanto ieri mattina vigili del fuoco in azione anche al Comune di Bari, per il distacco di alcuni calcinacci sul lato di via Cairoli.
Il crollo all’improvviso. Intorno alle ore 13, poco prima della pausa pranzo. Giù una parte del solaio, con cumuli di detriti e di polvere su scrivanie, armadi e pavimento. «Ma solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco che hanno picconato gli ambienti» precisano dall’ente, cercando di minimizzare l’accaduto.
Una scena quanto basta, però, a gettare preoccupazione tra i dipendenti. A dir la verità non tantissimi, visto che l’incidente si è verificato qualche giorno fa in stanze e corridoi a ranghi ridotti, a causa del piano ferie. E senza la presenza di pubblico. Ma in ogni caso la preoccupazione è palpabile, anche se dall’amministrazione annunciano «l’avvio di lavori di consolidamento decisi sin da subito».
Perde pezzi la Città Metropolitana di Bari. Non negli storici ed elegantissimi ambienti della sede di rappresentanza di via Spalato, ma negli uffici decentrati. Quelli dove tra appartamenti in affitto, stanze di proprietà o per nulla idonee, vengono delegati alcuni servizi al pubblico.
È il caso del palazzo al civico 4 di via Positano, al quartiere Madonnella, poco distante da via Spalato, dove alcuni giorni fa sono venuti giù dei pezzi del soffitto. Al primo piano, sede degli uffici - ironia della sorte - Risorse Umane e Sicurezza del lavoro. E precisamente nell’archivio del personale. Una stanza poco battuta, ma che ha costretto l’ente a evacuare il personale per permettere ai vigili del fuoco di fare tutti gli accertamenti del caso, disponendo l’inagibilità della stanza e vietando l’accesso ad alcuni corridoi e servizi igienici attigui. «Fortunatamente nessuno si è fatto male e non abbiamo mai avvertito prima alcun segnale di cedimento. Tutte le operazioni di messa in sicurezza sono state effettuate» spiega la dirigente degli uffici Rosa Dimita.
Secondo i primi rilievi il cedimento sarebbe partito dal solaio del terrazzo che insiste sull’ufficio e non di pertinenza dell’ente metropolitano, ma di proprietà privata,
In ogni caso le immagini di armadi e scrivanie imbiancati hanno fatto il giro tra le chat dei dipendenti metropolitani, ma non tra i sindacalisti. Anzi. «Nessuno ci ha minimamente
avvertito di questo incidente ed è alquanto grave non coinvolgere i sindacati - tuona il coordinatore della Uil Fpl Area Metropolitana di Bari, Davide De Gregorio -. Come sempre accade che il pubblico sia rigoroso nei controlli sui privati e non in quelli in casa propria. Occorre un monitoraggio chiaro su tutti gli uffici metropolitani per garantire tutele e sicurezze ai lavoratori». Da tempo infatti i sindacati chiedono che la Città Metropolitana faccia una sorta di punto su tutto il suo patrimonio immobiliare. Perché sarà pur cambiato il nome istituzionale, ma il nuovo ente nato quasi cinque anni fa si porta dietro tutti i problemi logistici e strutturali della ex Provincia di Bari. Sedi spezzatino, arcipelago di uffici e costi di locazione e di oneri condominali per svariati milioni di euro all’anno. «Senza dimenticare - sottolinea il sindacalista De Gregorio - l’eterno problema delle barriere architettoniche. A nostro avviso non tutti gli uffici sono a norma».
E i sindacati annunciano battaglia, sia alla Città Metropolitana e sia al Comune di Bari, anche sugli incarichi ai responsabili della sicurezza sui posti di lavoro. «Ci risultano figure - sottolinea De Gregorio - sprovviste della qualifica adatta a ricoprire un simile ruolo».
Ma intanto altri problemi strutturali si registrano questa volta a Palazzo di Città. Ieri mattina una squadra dei vigili del fuoco è intervenuta per la caduta di calcinacci sulla facciata dell’ingresso laterale di via Cairoli. Anche in questo caso, fortunatamente, non si registrano danni o feriti. Sul marciapiedi è stata sistemata una sedia a mo’ di transenna con del nastro biancorosso. In ogni caso anche la sede municipale, restaurata meno di quindici anni fa, inizia a mostrare cedimenti. Basta alzare lo sguardo su tutti e quattro i lati del palazzo e notare macchie di umidità e una pitturazione ormai sbiadita. Per non parlare delle incrostazioni attorno a finestre e balconi Insomma, una situazione non proprio consona alla rappresentanza istituzionale e all’imminente riapertura, per il prossimo anno, del rinato teatro Piccinni. Incastonato in un palazzo municipale non proprio da opera prima.
Il panico
Giorni fa tanta paura per la caduta del solaio nelle stanze del settore Personale
L’allarme Vigili del fuoco in azione ieri anche a Palazzo di città sulla facciata di via Cairoli