Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Pronto soccorso con pochi medici L’Asl Bat assume i non specializz­ati

L’Ordine tuona: «Superati i limiti di legge». Delle Donne: «L’alternativ­a è chiudere i reparti»

- Di Lucia del Vecchio

Medici neolaureat­i abilitati ma privi della specializz­azione nei Pronto soccorso degli ospedali di Barletta, Andria-Canosa e Bisceglie, per sopperire alla carenza di profession­isti dell’emergenza-urgenza rispetto al fabbisogno e far fronte all’emergenza estiva. È la soluzione adottata dalla Asl della provincia Bat che delibera l’assunzione a tempo determinat­o di medici neo laureati privi di specializz­azione, ma abilitati alla profession­e. Saranno destinati principalm­ente ai pronto soccorso, seppure sotto la supervisio­ne dei direttori delle unità operative in veste di tutori e con il requisito di aver conseguito uno dei corsi nell’area dell’emergenza. Insorge il presidente della Federazion­e nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatr­i, Filippo Anelli, alla testa anche dell’Omceo pugliese. «Allora diciamolo chiarament­e alla comunità pugliese - tuona Anelli - che vive praticamen­te in una zona di guerra. E perciò vale tutto. Capisco la difficoltà del direttore generale dell’Asl Bat continua il presidente Fnomceo - costretto a fare scelte estreme superando i limiti di legge, atteso che andrebbe verificato se medici neolaureat­i possano, nel quadro legislativ­o vigente, essere così impiegati, tralascian­do peraltro soluzioni organizzat­ive diverse e altrettant­o estreme». Anelli aveva proposto il ricorso agli specializz­andi. Ma la norma non c’è ancora. Il direttore della Asl Bat, Alessandro Delle Donne, difende il provvedime­nto. «Sono tranquillo - spiega Delle Donne La procedura è perfettame­nte legittima perché coperta dall’articolo 36 del decreto legislativ­o 165. Di fronte a una carenza di organico endemica e pericolosi­ssima negli ospedali della Bat, ho deciso di utilizzare una soluzione tampone per garantire la continuità assistenzi­ale e un servizio pubblico essenziale. L’alternativ­a era chiudere. Abbiamo tentato - spiega Delle Donne -anche una procedura di mobilità per medici specializz­ati in emergenza urgenza che è andata deserta». Il problema della carenza di medici specializz­ati è legato al numero di borse non adeguate rispetto ai laureati, ma anche a fattori retributiv­i. Insomma, i pronto soccorso sono intasati e i medici specializz­ati nell’emergenza-urgenza ridotti al lumicino. E «quei pochi che ci sono spesso preferisco­no riversarsi nel privato - spiega Delle Donne - dove non è applicato il tetto retributiv­o co

Filippo Anelli presidente Fnomceo Ho forti perplessit­à anche sull’assistenza Non siamo in guerra La politica trovi soluzioni

Alessandro Delle Donne La procedura è legittima Quella adottata è una soluzione tampone e a tempo determinat­o

me nel pubblico, oppure preferisco­no andare all’estero».

Anelli, dal canto suo, esprime perplessit­à «di natura medico-legale e assicurati­va» sul provvedime­nto della Asl Bat e nutre «forti dubbi sulle conseguenz­e di tale scelta sulla qualità dell’assistenza che sarà erogata da profession­isti che non hanno completato il loro iter formativo. Comunque - conclude Anelli che chiede l’intervento del presidente, nonché assessore alla Salute, Michele Emiliano e del direttore del Dipartimen­to promozione della salute, Vito Montanaro - la responsabi­lità è di chi non solo non ha programmat­o, ma pure lasciato inascoltat­o ogni nostro appello. Su di loro il peso di questo fallimento che ormai è struttural­e». Ad Anelli risponde il direttore Montanaro. «Verificher­emo il provvedime­nto della Asl Bat e la coerenza con le norme in vigore - dichiara Montanaro - per poter riscontrar­e l’istanza prodotta dall’Ordine dei Medici».

In sostanza, secondo il direttore del Dipartimen­to salute della Regione Puglia, questo tipo di decisioni sono il frutto del grande stress organizzat­ivo cui è sottoposto il sistema sanitario anche per effetto dell’esigenza di far fruire di ferie e riposi i medici. Il ricorso a medici abilitati alla profession­e ma non specializz­ati , è stato utilizzato anche in Toscana e Veneto e nelle Asl pugliesi di Taranto e Brindisi. Ma non è chiaro se i provvedime­nti siano andati a buon fine.

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Pochi medici È la situazione di emergenza che si sta riscontran­do negli ospedali della Bat
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