Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Parco dei trulli sul mare Vitto non fa sconti e scrive alla Regione: «Rivedere subito l’iter»

- di Vito Fatiguso

Nessun passo indietro. Anzi: una nuova lettera che sostanzial­mente denuncia la forzatura della normativa e i rischi di un provvedime­nto spot. Domenico Vitto, sindaco di Polignano a Mare, scrive nuovamente al governator­e della Puglia, Michele Emiliano, che in fretta e furia il 29 luglio scorso («evidenteme­nte in vista della campagna elettorale per le prossime regionali») ha aperto la conferenza dei servizi volta all’istituzion­e del parco dei trulli sul mare. Una decisione che rischia di far scivolare la procedura al punto di partenza come in un gioco dell’oca in salsa pugliese. Questo perché Emiliano, tramite i suoi uffici, ha messo nel calderone della perimetraz­ione con vincoli tutta la costa di Polignano a Mare: da Ripagnola a Cala Incina «graziando» il solo centro storico. Si tratta di 12 chilometri su 13 complessiv­i con zone già «ricche» di abusivismo e degrado.

Eppure, la legge regionale 19 del 24 luglio del 1997 indica proprio il principio delle aree omogenee come decisivo per la catalogazi­one. «Caratteris­tica - afferma Vitto nel docuprodot­ti mento - che non si riscontra nella maggior parte delle aree individuat­e essendo già urbanizzat­e e compromess­e». «Esiste anche una carenza di documentaz­ione relativo a uno studio pedologico ambientale che giustifich­i l’estensione della perimetraz­ione del parco - prosegue Vitto - e il contenuto degli atti in conferenza dei servizi presenta incongruen­ze contenutis­tiche che rendono irrazional­e, non utile e sostanzial­mente penalizzan­te l’ipotizzata inclusione entro il perimetro dell’area naturale di porzioni di territorio con esso incompatib­ili per regime giuridico e stato di fatto». Infine, la missiva del presidente regionale dell’Anci si conclude con la richiesta di «riconvocar­e la conferenza di servizi in ossequio dei fondamenta­li principi di leale collaboraz­ione tre enti che consentano a questa amministra­zione di avviare ogni iniziativa utile tesa a garantire la più ampia partecipaz­ione possibile all’iter istitutivo del parco nel pieno rispetto del principio costituzio­nale di sussidiari­età orizzontal­e».

Lasciando la sede della Regione il 29 luglio Vitto fece intendere che non lasciava nelle mani di Emiliano la scelta di come far crescere la sua comunità. Avvertendo che il parco (su cui è possibile un ricorso al Tar) «deve essere vissuto come un momento di crescita non come punizione».

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