Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano: Salvini non ha candidati
«Mi vuole sfrattare? Lui qui sprovvisto di classe dirigente. Conte figura cardine»
«Salvini vuole sfrattarmi? In Puglia la Lega non ha classe dirigente, né candidati con cui sfidarmi alla Regione. I fischi presi a Foggia? Quando la gente ha visto che Conte mi ha abbracciato si sono trasformati in applausi». Il governatore Michele Emiliano interviene con il suo solito piglio sulle questioni più calde, anche quelle di governo. E sulle primarie del centrosinistra dice: «Se le perdo, corro per il Parlamento».
«Matteo Salvini mi dà lo BARI sfratto? Non ha classe dirigente in Puglia e tenta di fare campagna elettorale direttamente con me. Non gli riuscirà». Il presidente della giunta regionale pugliese, Michele Emiliano entra nel dibattito politico sulla crisi nazionale e indica nel premier Giuseppe Conte un interlocutore centrale per una intesa con il M5S, lancia anche su scala nazionale il fronte unito contro «l’autoritarismo salviniano» e guarda con simpatia al progetto del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Presidente Emiliano, a Foggia l’hanno fischiata.
«Ma poi appena hanno visto che il presidente Conte mi ha abbracciato. Chi prima mi insultava ha cambiato totalmente atteggiamento. Lo dico per sottolineare un dato politico». Quale?
«La platea dei 5 Stelle ha immediatamente capito che ciò che dicevo un anno fa e cioè che non vi era reale alternativa, se si voleva governare il Paese, ad una alleanza tra Pd e M5S, era una cosa giusta. Tant’è che mi sono fermato a parlare con la folla e questa cosa è diventata, se pure in piazza, una intuizione politica. Che si vada o no ad elezioni, siamo praticamente costretti a un’alleanza coi 5 Stelle dai numeri e dalla necessità di non lasciare campo libero all’autoritarismo salviniano. Ne ha bisogno soprattutto il Sud».
A proposito di Sud, è possibile un asse Bari-Napoli alle prossime elezioni? Che ne pensa del progetto del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris?
«Non ho parlato ancora con lui. E’ chiaro che il sindaco di Napoli - con il presidente della Regione Campania e con tutti gli amministratori del Sud può essere molto importante su questo fronte. Però lui ha parlato già di essere candidato alla guida del Paese. Praticamente le primarie se l’è già fatte. E quindi non so come si possa conciliare questo suo desiderio con l’esistenza degli altri. Lo vedremo. Adesso sta lanciando il suo movimento ed è anche giusto che parli di sé. Non ho nulla da contestargli, anzi. Mi pare che il suo tentativo sia coraggioso. Resta il fatto che per opporsi al salvinismo non basta candidarsi. La figura di Conte rimane centrale, in questo momento, soprattutto se dimostrerà di saper imparare dagli errori commessi da questo governo - Ilva e Tap su tutti, oltre al decreto sicurezza bis - e saprà presentare al Paese senza preclusioni di sorta una ipotesi di governo che si opponga al tentativo di pieni poteri che Salvini ha impropriamente lanciato».
Salvini che è venuto in Puglia a darle l’avviso di sfratto.
«Salvini non ha classe dirigente in Puglia, e quindi non ha candidati. Gli piacerebbe tanto fare la campagna elettorale con me, ma non sono interessato a farla con lui. Lavoriamo su due campi diversi. Semmai dovessi candidarmi in futuro alla guida del Paese, gli risponderò. Altrimenti, risponderò a quella persona che candideranno in Puglia. Che non sappiamo chi sia. I candidati della destra sono un po’ come quelli delle primarie del centrosinistra. Non so chi sono».
Qualcuno nel centrosinistra obietta che lei ha lasciato entrare l’autoritarismo salviniano ma non solo nella coalizione.
«Veramente l’unico che sembrerebbe vicino alla Lega, è Leo Di Gioia, ricevuto in eredità dall’ex presidente Nichi Vendola. Per il resto, ho con me democristiani, liberali, repubblicani, nessun post fascista. C’è un forte timore della sinistra minoritaria in Puglia che l’allargamento sia di tali proporzioni da ridurre il ruolo di quelli che un tempo furono dei partiti e che adesso sono delle aggregazioni».
Non è che la vediamo candidato al Parlamento in caso di elezione anticipata?
«Se perdo le primarie, forse sì».
Si fanno a ottobre?
«Non lo so. Posso dire che le primarie o si fanno perché emerge la necessità di farle, oppure rischiano di essere considerate da qualcuno un’arma di negoziazione con me. Leonardo Palmisano è stato corretto. Mi aspetto che altri facciano la stessa cosa. Ma subito».
Elena Gentile chiede la definizione di regole precise, a cominciare dall’Albo degli elettori.
«Le primarie si fanno come quelle precedenti. Non è necessario scrivere altre regole».
Il Pd sarà capace di non dilaniarsi sull’intesa con i 5 Stelle?
«Questo, paradossalmente, è il momento di Matteo Renzi. Dovrebbe collaborare con Zingaretti. A quel punto gli riconoscerebbero un ruolo nella costruzione di questa alleanza».
❞ La platea del M5S ha capito ciò che dicevo un anno fa Non vi era alternativa
Paradossale ma nel Pd questo è il momento di Renzi, ora dovrebbe collaborare