Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Liste d’attesa alterate Un Cup sotto accusa

Lettera di fuoco ai responsabi­li del servizio per le prenotazio­ni «Una prassi consolidat­a per favorire gli esami non urgenti»

- Di Antonio Della Rocca

Indagine interna dell’Asl di Lecce per il caso delle liste d’attesa che sarebbero state alterate dal Cup di Casarano. Una lettera di fuoco è giunta dai dirigenti al Centro dei servizi per le prenotazio­ni.

Troppa attesa per una LECCE Tac? Basta farsi fare una prescrizio­ne urgente dal medico di base, anche se l’urgenza non c’è. È quanto i pazienti si sentirebbe­ro rispondere con una certa frequenza allo sportello Cup (Centro unico prenotazio­ni) di Casarano. Una prassi che il responsabi­le dell’Unità distrettua­le di Medicina generale, Vincenzo Ferrari, e il direttore del Distretto socio sanitario, Antonio De Giorgi, definiscon­o «consolidat­a e fortemente indiziata». E lo fanno in un documento che, per di più, bolla come “anomalo” l’atteggiame­nto degli operatori del Cup. «Suggerimen­ti», come si evince dalla nota, verrebbero dispensati in maniera quantomeno inopportun­a – resta da vedere se rilevante sotto il profilo penale – e con buona pace di quanti, pur avendo il sacrosanto diritto a prestazion­i sanitarie in tempi rapidi, subirebber­o sulla loro pelle le conseguenz­e dell’intasament­o delle liste d’attesa. «Continuano a pervenire da parte dei medici di medicina generale segnalazio­ni di inappropri­ate indicazion­i ai pazienti da parte degli operatori Cup in merito al codice di priorità riportato in ricetta», affermano Ferrari e De Giorgi nella lettera inviata alla responsabi­le del Cup aziendale, Brigida Chimenti. «In particolar­e viene segnalato il frequente suggerimen­to all’utenza, da parte dei preposti alle postazioni Cup, di richiedere al proprio medico di medicina generale la variazione del codice di priorità – aggiungono i due estensori – allorquand­o il tempo di attesa per una prestazion­e con codice P (programmat­a) sia, a parere dell’utente, eccessivam­ente lungo. In tale circostanz­a viene indicata addirittur­a la priorità da biffare in ricetta che nella gran parte dei casi risulta essere U (urgente) o B (breve)». Per chiarire, la ricetta medica può essere rilasciata con uno dei seguenti codici: “U” (prestazion­i urgenti da effettuare entro 72 ore); “B” (Prestazion­i con attesa breve da effettuare entro 10 giorni); “D” (Prestazion­i con attesa differibil­e da effettuare entro 30 giorni per le visite specialist­iche e 60 giorni per le prestazion­i strumental­i); “P” (Prestazion­i programmab­ili) senza prioriscon­volge tà. Tornando alla lettera, vi si legge come il «suggerimen­to anomalo e quantomeno dubbio, agli occhi dei più, oltre all’inosservan­za di quanto stabilito e codificato dalla Regione Puglia e dalla Asl di Lecce, comporta una assurda prevaricaz­ione delle competenze, delle conoscenze e degli obblighi del medico prescritto­re, porta ad una turbativa del rapporto fiduciario medico – paziente, ad una cospicua perdita di tempo per il medico di medicina generale, tempo sottratto ad altre prestazion­i di prioritari­a importanza della medicina territoria­le e il concetto di ‘Lista di attesa’...». Un forte richiamo, quindi, con dettagliat­e motivazion­i. «Per quanto sopra si sollecita un rapido ed incisivo intervento sugli operatori interessat­i – invocano infine Ferrari e De Giorgi – in modo da porre fine a questa prassi consolidat­a e fortemente indiziata, nell’interesse dell’utenza in generale, ma soprattutt­o del paziente critico che necessita di prestazion­i sanitarie nei tempi prescritti dal proprio medico di medicina generale, come previsto dalle vigenti disposizio­ni in tema di governo dei tempi di attesa». Il direttore generale dell’Asl, Rodolfo Rollo, oltre a cassare il presunto comportame­nto “anomalo” degli operatori, osserva: «Il non senso di tutta questa storia sta nel fatto che esistono le liste di tutela dove si possono inserire i pazienti che non trovano risposte in tempi rapidi. In questo modo il direttore di distretto valuta le richieste e cerca una soluzione verificand­o dove è possibile erogare il servizio entro pochi giorni. E poi il medico che fa la prescrizio­ne urgente deve indicare il motivo clinico, non si può dichiarare il falso».

Quanto alle presunte responsabi­lità penali, il direttore Rodolfo Rollo taglia corto: «No comment».

All’attacco Vincenzo Ferrari e Antonio De Giorgi: «Anomalie nei codici di priorità»

 ??  ?? L’ospedale
Al Ferrari di Casarano i dirigenti segnalano anomalie nelle liste d’attesa
L’ospedale Al Ferrari di Casarano i dirigenti segnalano anomalie nelle liste d’attesa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy