Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Se Luigi sfida papà Aurelio Nella corsa agli abbonamenti Bari (quasi) meglio del Napoli
Biancorossi a quota 6500, partenopei a 8500. I tifosi vip si dividono sui De Laurentiis
A nove giorni dall’inizio dei rispettivi campionati per i De Laurentiis è tempo di fare un po’ di conti. Bari e Napoli sono due grandi piazze, la proprietà è la stessa, la voglia di far bene è chiaramente comune. Da una parte i partenopei che sognano lo sgambetto alla Juventus e cercano di frenare l’avanzata dell’Inter di Conte. Dall’altra i “galletti”, che partono con i favori del pronostico in una serie C che si preannuncia non certo una passeggiata. Papà Aurelio e il figlio Luigi sono pronti a vivere le rispettive sfide. Con tifoserie esigenti, talvolta entusiasmanti, talaltra problematiche. Ma comunque gente di grandi ambizioni e abituate a palcoscenici di livello. Le risposte, va detto, sono diverse. In casa Napoli la penetrazione è inferiore alle attese. Sono circa 8500 gli abbonati (anche se la società non ha diffuso dati ufficiali, ndr) un numero decisamente esiguo se rapportato a quello delle dirette concorrenti, con l’Inter che veleggia oltre 40mila e la Juventus intorno a quota 30mila.
Bari invece sta rispondendo presente, avvicinandosi a 6500, con prospettive di crescita nell’immediato piuttosto concrete. «Il dato non mi stupisce – afferma Paolo Sassanelli, attore e tifosissimo biancorosso – La squadra allestita è forte. I De Laurentiis erano ciò che serviva, dopo la
nostalgia per don Vincenzo (Matarrese, ndr). Abbiamo recuperato stima, considerazione, potere. Ora, con questi numeri, loro devono farsi un’idea per il domani, quando arriverà il momento di scegliere tra Bari e Napoli«. E se il presente oggi dice Napoli, il futuro, chissà. «Noi baresi dobbiamo avere pazienza –
conclude Sassanelli – Tutti vogliamo assistere a BariManchester United in Champions League, e prima o poi secondo me ci arriveremo. A Napoli invece non devono essere delusi, hanno una signora squadra». Più equilibrata la posizione di Antonio Stornaiolo, l’uomo che assieme a Emilio Solfrizzi generò il tormentone Toti e Tata. Napoletano d’origine, barese d’adozione, non vuole sbilanciarsi più di tanto. «I numeri del Bari – è il suo parere – sono la dimostrazione di come la squadra sia un punto di riferimento, un po’ come eravamo stati noi Toti e Tata in un altro
campo. La nostra città non è solo polpo e birra. De Laurentiis sa quanto la gente lo ami, ora deve portarci anche il cinema». La conclusione è salomonica. «Da campano sono contento che il Napoli sia diventato una certezza a livello europeo – dice – Da pugliese sono contento che i biancorossi possano diventarlo. Mi lancio in una previsione: domani vivremo il derby tra Bari e Napoli. E io non vorrò rilasciare interviste. Sarei troppo in difficoltà«. Dall’altra parte del guado, i tifosi partenopei si trovano a vivere la contraddizione tra la realtà che propone un club in primissima fascia, e il termometro dell’entusiasmo ancora freddino. «Il Bari deve risalire, è protagonista di un progetto di crescita – l’analisi di Franco Porzio, ex pallanotista e pezzo di storia dello sport italiano – Il Napoli invece è già lì ma gli manca l’ultimo step, la scintilla per trasformare un fatto razionale in atto passionale. Ai tempi di Maradona eravamo abituati ad altri numeri, a 4050 mila abbonati. Oggi non dico che siamo stati traditi ma non siamo stati assecondati nella passione dalla società: non sono stati realizzati acquisti che possano far fare il salto di qualità». Valutazioni tecniche a parte, il paragone tra Aurelio e Luigi è diventato naturale tra i tifosi. Chi è meglio, il padre o il figlio? «La storia insegna – conclude Porzio – che i padri sono meglio dei figli, ma di certo Luigi potrà mettere a frutto gli insegnamenti di Aurelio». Realistica la posizione di un big del pugilato mondiale come Patrizio Oliva. «Il raffronto non ha senso – afferma lui, tifosissimo degli azzurri – perché andranno avanti sempre a braccetto. La piazza barese ha evidentemente fiducia in De Laurentiis e nel suo progetto. Lui vuole fare a Bari ciò che ha fatto a Napoli. Perché da noi la gente non si scalda? Ormai ha capito che il calcio è un ramo della finanza, non solo passione. De Laurentiis fa i suoi investimenti, i suoi calcoli. Io a ogni modo penso che la squadra di quest’anno possa far bene, è amalgamata e si conosce. Sono fiducioso».
❞
Paolo Sassanelli La nuova proprietà ha ridato prestigio e stima Ora si può sognare
❞
Antonio Stornaiolo Galletti centrali per lla città Ora il produttore porti anche il cinema
Il derby del comico «Da campano sono contento per i risultati Da barese mi auguro di diventare più forti»
❞
Franco Porzio Siamo stati abituati bene ma non è stata assecondata la passione dei tifosi
❞
Patrizio Oliva Il patron fa i suoi calcoli la gente l’ha capito e non si scalda più