Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Xylella non si ferma Abbattuti i primi ulivi Amati accusa Emiliano «Sei contro la scienza»
Parola d’ordine: abbattere gli ulivi infetti dalla xylella. «Senza perdere altro tempo», come rileva Coldiretti Puglia, perché «intervenire senza tentennamenti su una pianta malata salva migliaia di ulivi», tuona il presidente, Savino Muraglia. Il batterio killer avanza, come dimostrano anche i nuovi focolai registrati tra le province di Brindisi e Taranto. Ma, proprio nel giorno in cui a Francavilla Fontana, nel Brindisino, vengono abbattuti i primi 27 alberi di ulivo contaminati - sui 650 previsti nel piano Ue antixylella elaborato dall’ Osservatorio regionale fitosanitario - riscoppia la polemica sui negazionisti. Galeotta è la presentazione del libro di Piero Tateo sulla xylella a cui partecipa il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano. Il presidente fa alcune battute sull’ex commissario Silletti, sull’ importanza di ascoltare tutti e ripercorre le tappe che lo hanno visto coinvolto dal 2015 «a catastrofe già innescata». Le dichiarazioni di Emiliano rispolverano la polemica. «Emiliano non può screditare il lavoro delle istituzioni scientifiche su xylella - scrive in una nota il gruppo dei consiglieri regionali capeggiati da Fabiano Amati (Pd), C’Entra il futuro - o avallare teorie simili a quella dei bambini portati dalla cicogna. Negli anni - prosegue il gruppo - siamo stati attaccati solo perché pretendevamo decisioni politiche accordate con la prova scientifica e invocavamo assunzione di responsabilità.Ora che l’intero patrimonio olivetato del Salento è andato distrutto e il rischio di espansione del contagio riguarda la piana degli ulivi del Barese, sentiamo riemergere rivendicazioni del diritto al dubbio». Il gruppo dei consiglieri dissidenti della maggioranza di centrosinistra insiste: «I rappresentanti delle istituzioni devono sostenere il lavoro di ricercatori e funzionari pubblici, senza cerchiobottismo, difendendoli dalle aggressioni che subiscono da persone, magari alla ricerca di un seggio, che si mettono a discettare di materie difficili che non hanno mai studiato. Nessun santone - concludono i consiglieri -è mai riuscito a curare gli alberi di sua proprietà. Mentre si attende di vedere estirpate 858 piante infette e nessuna ricerca su eventuali cure finanziata dalla stessa Regione e promossa dalle stesse persone ahe hanno tenuto a lungo il fronte del negazionismo, ha prodotto risultati». Intanto, l’Arif Puglia ha potenziato la squadra dei tecnici che si occupano del monitoraggio delle piante.