Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il turismo non arretra Nel ponte di Ferragosto è boom di presenze
Nella settimana di Ferragosto, in Puglia, occupate nove camere su dieci. Un boom che fa della regione la prima al Sud per richieste turistiche e quarta in Italia con il 92 per cento. Una boccata di ossigeno per gli imprenditori turistici pugliesi, soprattutto perché all’inizio della stagione estiva era stato annunciato un calo del 13% delle presenze. Ma a Ferragosto è cresciuto anche il turismo «cafone».
Da una parte il boom di presenze negli alberghi e nelle altre strutture ricettive, dall’altra l’inciviltà dei turisti che non rispettano - nelle località balneari - le regole (normali) del decoro. Sono i due volti in Puglia della settimana di Ferragosto che - grazie all’incremento dei vacanzieri - ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori turistici alle prese con un imprevisto calo di presenze che avrà anche una importante ricaduta sui fatturati delle strutture.
Secondo un’indagine del Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti, la crisi non ha guastato le vacanze di Ferragosto degli italiani: per il ponte di quattro notti tra il 14 ed il 18 agosto a livello nazionale quasi tutto esaurito negli alberghi, con punte del 95% per le località balneari. E in questo contesto in Puglia è stato boom. Con il 92 per cento delle camere date ai turisti è al quarto posto in Italia. Soprattutto la Puglia è anche prima al Sud, più turisti a Ferragosto di Campania, Calabria e Sicilia. A livello nazionale preceduta solo Sardegna, Liguria e Trentino Alto-Adige con il 93% delle camere date ai turisti. Un risultato importante perché nel giugno scorso, in base ad un’indagine di Jfc su un campione di circa 7 mila operatori turistici, era stato previsto in Puglia un calo di presenze e di fatturato fino al 13,6 per cento. Solo nel Salento la flessione avrebbe raggiunto l’11% per presenze e 14 in termini di fatturato. Un calo dovuto alla concorrenza delle mete turistiche (affascinanti e meno costose) di Egitto, Turchia, Grecia e Spagna. «Una remuntada della domanda turistica interna positiva, anche se è difficile recuperare completamente la stagione dopo il rallentamento di giugno e luglio. Preoccupa l’indebolimento della domanda straniera per le nostre città d’arte, è un fenomeno da monitorare», ha spiegato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.
Il vero problema della Puglia, però, resta il turismo di qualità. Eccetto le strutture turistiche d’elìte, dal Gargano al Salento quest’estate è cresciuto il turismo «mordi e fuggi» e, soprattutto, «sporcaccione». Qui, però, non c’entrano solo le spiagge lasciate sporche ma i turisti che passeggiano in città a torso nudo e in costume da bagno e utilizzano le fontane per lavarsi. Un malcostume che non si attenua nonostante le ordinanze dei sindaci.