Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Corsa a governator­e, svolta nel centrodest­ra Il candidato sarà di FdI

L’ex ministro vicino alla designazio­ne di candidato presidente I meloniani: ora si faccia avanti

- Di Francesco Strippoli

Il candidato governator­e per il centrodest­ra spetta a Fratelli d’Italia. È quanto emerge dalle trattative tra i partiti della coalizione. Si va verso un patto che prevede un leghista come candidato in Emilia Romagna e Umbria, un forzista in Campania e uno di FdI in Puglia. Il nome più insistente è quello di Fitto, che però rimane in bilico.

Raffaele Fitto è molto vicino e contempora­neamente assai lontano dalla candidatur­a a governator­e per conto del centrodest­ra. È un apparente paradosso, ma la situazione corrispond­e a quella descritta. Il tavolo è inclinato verso la sua direzione, ma rischia di ribaltarsi e lasciarlo a bocca asciutta.

L’eurodeputa­to (aderente con la sua Direzione Italia ai Fratelli d’Italia di Meloni) è da tempo sulla bocca dei cronisti e dei politici di centrodest­ra. Solo che la sua designazio­ne è stata fin qui considerat­a virtuale, a causa del fatto che la Lega di Salvini – primo partito di centrodest­ra in Puglia – ha sempre rivendicat­o la facoltà di indicare il candidato. Ora la situazione è cambiata.

I coordinato­ri nazionali – Salvini, Meloni e Tajani per Forza Italia – si sono consultati e hanno fissato un appuntamen­to, tra qualche settimana, per definire il quadro complessiv­o e il partito cui spetta designare il candidato presidente in ogni regione.

Tuttavia, da un primo esame è emersa una circostanz­a già molto chiara: la Lega chiede il candidato sia in Umbria (dove si vota il 27 ottobre), sia in Emilia Romagna (forse a gennaio). Sempre da questa iniziale presa di contatto, è emerso che Forza Italia chiede la Campania. Ne consegue che la Puglia, peraltro considerat­a non facile da conquistar­e, debba essere appannaggi­o di Fdi. Tocca dunque a Giorgia Meloni condurre la partita pugliese.

Il candidato più prestigios­o è Fitto: ex governator­e (2000Ecco 2005), ex ministro, eurodeputa­to, larga esperienza amministra­tiva da mettere in campo. Non dovrebbe sudare per entrare subito in campagna elettorale. A destra è molto considerat­o ma anche detestato, sebbene il primo aggettivo resti prevalente e compensi i punti negativi. Tutto risolto, dunque? Non pare. E qui sta il nodo. Finora Fitto ha prudenteme­nte sostenuto di non essere interessat­o al ruolo («sto bene a Bruxelles»). In realtà, la sfida elettorale lo lusinga molto. Inoltre, il probabile candidato di centrosini­stra, Michele Emiliano, è indebolito da 5 anni di governo non sempre smagliante. E l’accordo PdM5S in Puglia sembra lontano. Dunque per il centrodest­ra si profila una partita che può disputare con concrete possibilit­à di successo.

Il fatto è che Fitto – così è trapelato in queste ore nel centrodest­ra – vorrebbe che fosse la leader Meloni a chiedergli di candidarsi. In modo che sembri una richiesta altrui e non un’ambizione personale: una maniera per non doversi intestarsi la sconfitta (in caso di insuccesso) e restare in credito con il partito. I Fratelli d’Italia hanno fiutato l’aria e hanno reagito acidamente nei confronti dell’ex ministro. Sicché in queste ore stanno circolando voci per sottolinea­re che Fitto «mai potrà essere il candidato», visto che il movimento fittiano (Dit) ha contribuit­o a far cadere il sindaco neo eletto di Corato (Fdi). È una specie di intimazion­e a chiarire la posizione, perché in caso contrario Fdi lascerebbe Fitto e punterebbe su un’altra personalit­à. perché l’ex ministro è assai vicino e pure assai lontano dalla candidatur­a.

In campo ci sono poche ma certe consideraz­ioni: sullo scacchiere politico non ci sono uomini di peso in grado di rappresent­are il centrodest­ra; la cosiddetta società civile è inerte; Fitto resta un carta concreta e utile. L’eurodeputa­to sa di dover incassare il Sì di Salvini con il quale è stato in contatto, anni fa, per una possibile adesione di Dit alla Lega. I due si conoscono bene e pare difficile che Salvini possa obiettare. Analogamen­te si può dire di FI. Meloni lo ha detto alla festa di Atreju (concetto replicato dal suo segretario regionale Erio Congedo): «È il tempo di farsi guidare dalla voglia di vincere, non dall’egoismo di partito».

 ??  ?? L’eurodeputa­to Raffaele Fitto e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La formazione del primo (Dit) si è federata con Fdi. I partiti di centrodest­ra si stanno accordando per trovare un candidato governator­e da schierare nel 2020. L’ex ministro è dato come possibile candidato dell’area meloniana. Fitto ha aderito a Fdi nel 2018 dopo aver accolto l’appello di Giorgia Meloni a confluire in un unico soggetto politico. Fitto, provenient­e dall’esperienza del gruppo dei Conservato­ri e riformisti al parlamento europeo, ha aderito alla proposta di Meloni
L’eurodeputa­to Raffaele Fitto e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La formazione del primo (Dit) si è federata con Fdi. I partiti di centrodest­ra si stanno accordando per trovare un candidato governator­e da schierare nel 2020. L’ex ministro è dato come possibile candidato dell’area meloniana. Fitto ha aderito a Fdi nel 2018 dopo aver accolto l’appello di Giorgia Meloni a confluire in un unico soggetto politico. Fitto, provenient­e dall’esperienza del gruppo dei Conservato­ri e riformisti al parlamento europeo, ha aderito alla proposta di Meloni
 ??  ?? Fittiani e meloniani Da sinistra: Francesco Ventola (fittiano), Marcello Gemmato (deputato Fdi), Erio Congedo (segretario Fdi), Ignazio Zullo (fittiano)
Fittiani e meloniani Da sinistra: Francesco Ventola (fittiano), Marcello Gemmato (deputato Fdi), Erio Congedo (segretario Fdi), Ignazio Zullo (fittiano)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy