Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Corsa a governatore, svolta nel centrodestra Il candidato sarà di FdI
L’ex ministro vicino alla designazione di candidato presidente I meloniani: ora si faccia avanti
Il candidato governatore per il centrodestra spetta a Fratelli d’Italia. È quanto emerge dalle trattative tra i partiti della coalizione. Si va verso un patto che prevede un leghista come candidato in Emilia Romagna e Umbria, un forzista in Campania e uno di FdI in Puglia. Il nome più insistente è quello di Fitto, che però rimane in bilico.
Raffaele Fitto è molto vicino e contemporaneamente assai lontano dalla candidatura a governatore per conto del centrodestra. È un apparente paradosso, ma la situazione corrisponde a quella descritta. Il tavolo è inclinato verso la sua direzione, ma rischia di ribaltarsi e lasciarlo a bocca asciutta.
L’eurodeputato (aderente con la sua Direzione Italia ai Fratelli d’Italia di Meloni) è da tempo sulla bocca dei cronisti e dei politici di centrodestra. Solo che la sua designazione è stata fin qui considerata virtuale, a causa del fatto che la Lega di Salvini – primo partito di centrodestra in Puglia – ha sempre rivendicato la facoltà di indicare il candidato. Ora la situazione è cambiata.
I coordinatori nazionali – Salvini, Meloni e Tajani per Forza Italia – si sono consultati e hanno fissato un appuntamento, tra qualche settimana, per definire il quadro complessivo e il partito cui spetta designare il candidato presidente in ogni regione.
Tuttavia, da un primo esame è emersa una circostanza già molto chiara: la Lega chiede il candidato sia in Umbria (dove si vota il 27 ottobre), sia in Emilia Romagna (forse a gennaio). Sempre da questa iniziale presa di contatto, è emerso che Forza Italia chiede la Campania. Ne consegue che la Puglia, peraltro considerata non facile da conquistare, debba essere appannaggio di Fdi. Tocca dunque a Giorgia Meloni condurre la partita pugliese.
Il candidato più prestigioso è Fitto: ex governatore (2000Ecco 2005), ex ministro, eurodeputato, larga esperienza amministrativa da mettere in campo. Non dovrebbe sudare per entrare subito in campagna elettorale. A destra è molto considerato ma anche detestato, sebbene il primo aggettivo resti prevalente e compensi i punti negativi. Tutto risolto, dunque? Non pare. E qui sta il nodo. Finora Fitto ha prudentemente sostenuto di non essere interessato al ruolo («sto bene a Bruxelles»). In realtà, la sfida elettorale lo lusinga molto. Inoltre, il probabile candidato di centrosinistra, Michele Emiliano, è indebolito da 5 anni di governo non sempre smagliante. E l’accordo PdM5S in Puglia sembra lontano. Dunque per il centrodestra si profila una partita che può disputare con concrete possibilità di successo.
Il fatto è che Fitto – così è trapelato in queste ore nel centrodestra – vorrebbe che fosse la leader Meloni a chiedergli di candidarsi. In modo che sembri una richiesta altrui e non un’ambizione personale: una maniera per non doversi intestarsi la sconfitta (in caso di insuccesso) e restare in credito con il partito. I Fratelli d’Italia hanno fiutato l’aria e hanno reagito acidamente nei confronti dell’ex ministro. Sicché in queste ore stanno circolando voci per sottolineare che Fitto «mai potrà essere il candidato», visto che il movimento fittiano (Dit) ha contribuito a far cadere il sindaco neo eletto di Corato (Fdi). È una specie di intimazione a chiarire la posizione, perché in caso contrario Fdi lascerebbe Fitto e punterebbe su un’altra personalità. perché l’ex ministro è assai vicino e pure assai lontano dalla candidatura.
In campo ci sono poche ma certe considerazioni: sullo scacchiere politico non ci sono uomini di peso in grado di rappresentare il centrodestra; la cosiddetta società civile è inerte; Fitto resta un carta concreta e utile. L’eurodeputato sa di dover incassare il Sì di Salvini con il quale è stato in contatto, anni fa, per una possibile adesione di Dit alla Lega. I due si conoscono bene e pare difficile che Salvini possa obiettare. Analogamente si può dire di FI. Meloni lo ha detto alla festa di Atreju (concetto replicato dal suo segretario regionale Erio Congedo): «È il tempo di farsi guidare dalla voglia di vincere, non dall’egoismo di partito».