Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Da Kandea un Nero di Troia elegante

- Pasquale Porcelli

Il vigneto Puglia nella sua complessit­à è sempre stato considerat­o e non a torto una specie di super market dei vini, dove ognuno trova quello che cerca. Credo siano poche le regioni che possano contare su tanta ricchezza ampelograf­ia.

Dal marasma vitivinico­lo emergono solo tre vitigni e tutti autoctoni che contraddis­tinguono e caratteriz­zano la Puglia dei vini di qualità: Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia. La coltivazio­ne del Nero di Troia si estende da nord di Bari sino a comprender­e tutta la provincia di Foggia, dove negli ultimi anni a produttori storici se ne sono aggiunti altri che vanno ad arricchire una offerta sempre più variegata e di qualità.

Kandea, azienda giovane della famiglia Tullio Cataldo ha le vigne in quella «Terra di mezzo» che sta ad indicare l’incrocio geografico tra Vulture, Irpinia e Sannio nell’agro di Candela. Qui ,dai suoi 20 ettari ad un’altitudine di 250 metri, nasce questo elegante Nero di Troia. Alla sua prima uscita, dopo ben sei anni di maturazion­e tra acciaio, botte grandi , piccole e bottiglia, si presenta con colore rubino intenso con profumi che ricordano la prugna, ciliegia e piccoli frutti rossi a cui si aggiungono delicate note di pepe, vaniglia e toni balsamici che ricordano la macchia mediterran­ea. Al palato il sorso è rotondo, succoso ed allo stesso tempo fresco ed appagante con tannini ed acidità che lasciano intuire che avrà ancora tanta strada da percorrere. Un vino che non a caso ha ammaliato la giuria dei buyers a Radici 2019. Una bella interpreta­zione di un vitigno che quando ben interpreta­to può dare grandi soddisfazi­oni.

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