Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Da Kandea un Nero di Troia elegante
Il vigneto Puglia nella sua complessità è sempre stato considerato e non a torto una specie di super market dei vini, dove ognuno trova quello che cerca. Credo siano poche le regioni che possano contare su tanta ricchezza ampelografia.
Dal marasma vitivinicolo emergono solo tre vitigni e tutti autoctoni che contraddistinguono e caratterizzano la Puglia dei vini di qualità: Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia. La coltivazione del Nero di Troia si estende da nord di Bari sino a comprendere tutta la provincia di Foggia, dove negli ultimi anni a produttori storici se ne sono aggiunti altri che vanno ad arricchire una offerta sempre più variegata e di qualità.
Kandea, azienda giovane della famiglia Tullio Cataldo ha le vigne in quella «Terra di mezzo» che sta ad indicare l’incrocio geografico tra Vulture, Irpinia e Sannio nell’agro di Candela. Qui ,dai suoi 20 ettari ad un’altitudine di 250 metri, nasce questo elegante Nero di Troia. Alla sua prima uscita, dopo ben sei anni di maturazione tra acciaio, botte grandi , piccole e bottiglia, si presenta con colore rubino intenso con profumi che ricordano la prugna, ciliegia e piccoli frutti rossi a cui si aggiungono delicate note di pepe, vaniglia e toni balsamici che ricordano la macchia mediterranea. Al palato il sorso è rotondo, succoso ed allo stesso tempo fresco ed appagante con tannini ed acidità che lasciano intuire che avrà ancora tanta strada da percorrere. Un vino che non a caso ha ammaliato la giuria dei buyers a Radici 2019. Una bella interpretazione di un vitigno che quando ben interpretato può dare grandi soddisfazioni.