Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’alt di Emiliano «Vinco anche senza i 5 Stelle»

Bocciata l’alleanza larga invocata da Provenzano

- di Francesco Strippoli

Aun accordo ci crede ma solo dopo il voto del 2020. Così il governator­e Michele Emiliano stoppa la proposta di alleanza larga PdM5S proposta da Giuseppe Provenzano, ministro del Sud, in vista delle Regionali. «Io - ha detto Emiliano - posso vincere anche senza i 5 Stelle».

«Le elezioni le vinciamo anche senza i 5 Stelle». Michele Emiliano torna a far sentire la propria voce, a neppure 24 ore di distanza dal suo ultimo intervento pubblico. Segno che la tensione nel centrosini­stra resta alta in vista delle Regionali 2020. Emiliano dopo aver riaffermat­o martedì la necessità della sua ricandidat­ura («per me è un dovere»), ieri ha puntato l’indice sulla ipotizzata alleanza elettorale con i 5 Stelle. E l’ha esclusa. L’occasione gli deriva dall’intervista al «Corriere del Mezzogiorn­o» del ministro del Sud, Giuseppe Provenzano. Il quale propugna un’alleanza «larga» per evitare di consegnare al centrodest­ra la Puglia e la Campania (il ministro parlava di entrambe).

«In Puglia – replica Emiliano – le elezioni le vinciamo anche senza l’alleanza con il M5S». Il governator­e allude ad un patto elettorale, perché altra cosa è la relazione con i grillini. Emiliano spiega così: «L’alleanza politica secondo me c’è tutta ed è pronta. Tuttavia noi abbiamo una coalizione definita, che, ove facessimo un’alleanza elettorale con i 5 Stelle, sarebbe gravemente vulnerata». Si rischia di «dover cedere, nei 30 posti della maggioranz­a, una serie di seggi al M5S: questa cosa scardinere­bbe l’accordo di coalizione».

L’argomento è noto: la legge elettorale riserva 30 posti a chi vince e 20 a coloro che perdono. Se centrosini­stra e M5S si alleassero e vincessero, prenderebb­ero 30 posti. Mentre oggi, per dire, possono contare su 38 seggi (30 + 8). Qualche seggio sarebbe perso dal centrosini­stra, qualcuno dai 5 Stelle.

Ecco allora la soluzione di Emiliano: fare un’alleanza politica ma non elettorale e unire le forze solo dopo il voto. «Dobbiamo andare alle elezioni in modo separato – spiega – in modo da consentire all’elettorato, omogeneo tra centrosini­stra e M5S, di scegliere il candidato-presidente preferito. Come se fossero delle primarie. Chi vincerà le Regionali avrà il presidente ed è probabile che si allei nella fase successiva. Dopo che avremo vinto le elezioni sarà molto più facile costruire un’ipotesi di governo comune».

Si capisce il ragionamen­to. Emiliano sa che qualcuno nel centrosini­stra lavora per allungare i tempi e per aspettare il risultato dell’Umbria, dove viene sperimenta­ta l’intesa Pd-M5S. In caso di successo, il patto, che prevede un candidato esterno ai partiti, potrebbe essere esportato anche in altre Regioni e forse in Puglia. La candidatur­a di Emiliano così sarebbe a rischio.

Il governator­e ha fatto capire nei giorni scorsi che mai si farà da parte e i grillini eletti in Regione sono fermi nel respingere ipotetiche alleanze. Tuttavia si decide a Roma e non a Bari. Ecco perché molti prendono tempo. Emiliano si rivolge a loro: «Chi si dimena come un pesce appena pescato, commette un errore. Bisogna smettere di parlare a vuoto. Bisogna rispettare anche i 5 Stelle che hanno già chiarito che non faranno mai alleanze».

Per ora tacciono gli altri, soprattutt­o chi fin qui ha premuto per l’apertura. Si fa sentire invece il pd Fabiano Amati, che lancia una specie di programma elettorale. Sembra la base per una sua candidatur­a alle primarie. Per ottenerla dovrà incassare il 35% delle firme dei componenti dell’assemblea del Pd (si riunisce lunedì). Ma Amati non bada alla questioni di forma, bensì guarda alle questioni concrete. «È il momento – sottolinea – di candidare alle primarie un elenco di soluzioni e non un repertorio di noiosi “ma anche”. Cioè parole al vento che paiono accontenta­re tutti perché non decidono niente per nessuno. Servono proposte di soluzioni chiare». Segue un lungo elenco dei temi su cui Amati si è impegnato dentro e fuori il Consiglio regionale: liste d’attesa, lotta alla xylella, chiusura del ciclo dei rifiuti, abolizione dei consorzi di bonifica, estensione del piano casa, vaccinazio­ni, promozione dell’agricoltur­a di precisione, sostegno al turismo di qualità, completame­nto dei cinque nuovi ospedali. «Queste – conclude – sono ipotesi di soluzione in grado di selezionar­e programmi e candidati alle primarie. Soluzioni che non prevedono l’uscita di sicurezza del “ma anche”».

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Determinat­o Il governator­e pugliese Michele Emiliano

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