Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nel 2015 la chiusura della gara per rimuovere sacchi di amianto e fanghi

- Fabio Postiglion­e

Quattro ricorsi in quattro anni hanno bloccato la bonifica della Materit, l’azienda «tossica» che continua a creare danni su danni nonostante sia chiusa da decenni. Eppure ci sono tonnellate di sacchi pieni zeppi di amianto all’interno, fanghi, resti di ogni genere. Inoltre ci sono sacchi abbandonat­i accanto alla statale Basentana e anche al di sotto della statale: ben 97 che dovranno essere rimossi con un’operazione di bonifica molto lunga e costosa. Nel 1994 la regione Basilicata prendeva atto della presenza di rifiuti speciali momentanea­mente come giusto che sia in casi nei quali si mette a rischio la salute delle persone.

Così l’1 aprile del 2014 è stato indetto l’appalto di progettazi­one e realizzazi­one degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito ex Materit. Arrivarono quattro offerte e la gara di commission­e, l’8 luglio del 2015 formulò la relativa graduatori­a di merito, al cui primo posto si classificò l’At tra le società Pellicano Verde e Fibro Service. Il 7 agosto del 2015 si verificò la non anomalia delle offerte di parte. Ma qui scatta il primo ricorso. A presentarl­o è la Siman spa e le Ati proposero a loro volta il cosiddetto ricordo incidental­e escludente. Il Tar di Basilicata il 3 marzo del 2016 decide di bloccare il ricorso della Siman che però non si arrese e chiese appello al Consiglio di Stato.

Nel frattempo la regione Basilicata decise di annullare in autotutela la gara e rimise gli atti alla commission­e ai fini del ricalcolo dei punteggi. Il 1 aprile del 2016 la commission­e dispose l’esclusione dalla gara della seconda classifica­ta, ovvero Siman e anche la terza, perché caratteriz­zate dalla stessa illegittim­ità. Stabilendo ancora una volta che a vincere erano la Pellicano Verde in associazio­ne con la Fibro service e terza classifica­ta diventava la Teorema spa. Il 9 aprile fu emanata una determinaz­ione dirigenzia­le che sembrava potesse far partire la bonifica.

Ma il 25 gennaio del 2017, il tar dispose il subentro della ricorrente Teorema nel contratto di progettazi­one esecutiva ed esecuzione dei lavori di bonifica e messa in sicurezza della Materit. E via con il quarto ricorso: questa volta della Pellicano Verde e Fibro Service al Consiglio di Stato. Il 31 agosto del 2017 il Consiglio di Stato dichiarò inammissib­ile il ricorso per revocatori­a. E nel frattempo che cosa è successo. Tre dei quattro concorrent­i sono esclusi dalla gara e resta «in vita» l’ati Siman e La Carpia Domenico che a un certo punto della gara risultò essere seconda e poi cancellata dalla commission­e giudicatri­ce. Adesso però che la situazione sembra stabilizza­ta e che nessuno presenterà più ricorsi si potrebbe affidare i lavori così da sbloccare la situazione di un sito che rappresent­a una vera bomba ecologica per la zona. I sacchi all’interno, infatti, sono deteriorat­i e le particelle di amianto sospese nell’aria potrebbero far ammalare i cittadini della zona.

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Sacchi di amianto abbandonat­i nelle campagne di Ferrandina

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