Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Forza Italia dice no a Emiliano
Il governatore prova ad allargare la coalizione. D’Attis: grazie, restiamo nel centrodestra
Una telefonata cordiale, per provare ad allargare da destra la rete dei suoi sostenitori. Una risposta altrettanto cordiale per sentirsi dire «no, grazie, restiamo nel centrodestra». È andato a vuoto il tentativo di Michele Emiliano di coinvolgere Forza Italia nella coalizione che lo sosterrà alle prossime Regionali. Intanto perde consistenza il movimento «C-entra il futuro» dei dissidenti a Emiliano.
Il bilancio è considerato più che positivo. Michele Emiliano ha lanciato domenica la sua corsa verso la candidatura alle Regionali (che vinca o meno le primarie) e il giorno dopo nel suo staff si respira aria di ottimismo. In primo luogo Largo Albicocca, a Bari Vecchia, si è riempito di gente. Inoltre i sindaci di centrosinistra dei Comuni capoluoghi (Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani) si sono tutti presentati sul palco e hanno risposto all’appello di Emiliano, incoraggiando il centrosinistra alla coesione.
La ragione è intuibile. Dividersi va bene (in questa fase e fino alle eventuali primarie di gennaio ) ma senza perdere di vista il meccanismo elettorale. Il dispositivo assegna la vittoria al candidato presidente che prende un voto più del secondo arrivato. Dunque restare uniti è essenziale, la realpolitik – questo il ragionamento – deve prevalere.
A Emiliano non basta e il governatore riprende l’instancabile lavoro di ricerca del consenso, soprattutto verso destra. Fedele al principio secondo cui l’allargamento è utile a rafforzarsi (concetto riaffermato pure domenica) è tornato di recente alla carica sul centrodestra. In particolare su quello che egli considera l’anello debole della coalizione destrorsa che sabato si è ritrovata in piazza San Giovanni a Roma.
Nei corridoi del Consiglio regionale si racconta l’ultimo episodio: una telefonata del governatore, una settimana fa, all’indirizzo del coordinatore regionale di Forza Italia, l’onorevole Mauro D’Attis. Una chiacchierata cordiale per informarsi della situazione interna al centrodestra e poi per proporre quasi brutalmente «un allargamento della mia coalizione che comprenda anche voi di FI».
D’Attis ha replicato con altrettanta cordialità e anche con la simpatia che nutre verso Emiliano dai tempi in cui faceva il magistrato nella sua Brindisi. Tuttavia gli ha opposto un fermo rifiuto, più o meno con queste parole: «Tra due-tre giorni abbiamo la manifestazione a piazza San Giovanni, la nostra scelta di alleanze è già compiuta». Insomma Forza Italia, oggetto a Roma del desiderio dei renziani di Iv, diventa terreno di caccia anche per Emiliano (in Puglia).
Il campo del governatore, ad ogni modo, acquista nuovi elementi. In Largo Albicocca doper menica si è fatto vedere anche Ruggiero Mennea (Pd), uno dei sei consiglieri regionali aderenti a «C-entra il futuro» (con lui militano nel gruppo anche Fabiano Amati, Sergio Blasi, Donato Pentassuglia, Gianni Liviano e il popolare Napoleone Cera: quest’ultimo agli arresti domiciliari per l’inchiesta di Foggia).
«Il nostro obiettivo – dice Mennea – è vincere le elezioni e ottenere un grande risultato come Pd». Sembra un modo dire che stringersi attorno a Emiliano rappresenti la migliore chance di successo. Insomma Mennea ha deposto i toni aggressivi e critici contro il governatore e lo stesso si dice di Blasi.
Pentassuglia, interpellato, fa sapere che la scelta migliore sarebbe stata «ricandidare il presidente uscente, senza perdite di tempo prezioso». Tuttavia siccome le primarie sembrano «inevitabili» visto che ci sono già alcuni candidati pronti, come Elena Gentile e Leo Palmisano, «allora anche noi di C–entra il futuro ci saremo». Si vedrà.
La sensazione è che, con il passare dei giorni, si vada sfaldando il fronte dei cosiddetti dissidenti. Anche perché Emiliano sta adoperandosi per tacitarne le preoccupazioni elettorali (posizione in lista e convivenza in squadra con avversari interni troppo temibili). Sinistra italiana continua la ricerca di un possibile sfidante del governatore. Ma senza patemi d’animo, perché anche SI ha avviato da tempo un rapporto più disteso con Emiliano.
Avversari
Ma arriva il no di D’Attis Il fronte avversario si sfalda: dissidenti pronti all’intesa