Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Giallorossi come le grandi Avanti grazie al turn over
Il Lecce di Liverani conquista punti Da Lapadula a Tabanelli: la forza delle seconde linee contro le big
Fino a qualche secondo LECCE dalla fine il Lecce volava tre metri sopra il cielo. Dopo la rete di Ramirez, che ha sancito il pareggio della Sampdoria nel turno infrasettimanale di A, per i salentini c’è stata una discesa lunga solo qualche centimetro.
Resta la dimostrazione di forza e la prestazione brillante. Immagini nitide che hanno un autore riconosciuto: Fabio Liverani. L’allenatore del Lecce ha dato un’identità ben precisa alla squadra: possesso palla così sereno da sembrare facile, organizzazione per certi versi perfetta, personalità che poco si associa storicamente alle neo promosse. In più capacità di coinvolgere tanti, praticamente tutti.
Nel punto di Genova i protagonisti sono stati quelli della panchina. Quelli, cioè, che lavorano sodo in settimana per farsi trovare presenti alla prima occasione utile. Gianluca Lapadula, per esempio, era stato quasi sempre utilizzato come bomber di scorta, indossando le vesti di vice Babacar.
Mercoledì ha guidato l’attacco dal 1’ e ha segnato la rete del vantaggio. Yevhen Shakhov, trequartista ucraino arrivato in estate, è stato impiegato solo in cinque circostanze finora, di cui solo due dall’inizio. Contro la Samp, schierato per far tirare il fiato a Mancosu, è stato intraprendente ed efficace, con la chicca dell’assist per Lapadula. E che dire di Andrea Tabanelli? Romagnolo che aveva visto il grande calcio sono perifericamente, era alla sesta apparizione (la quinta da titolare). Schierato mezz’ala sinistra, ha stupito non solo per la capacità di correre e sacrificarsi che da sempre gli viene riconosciuta, ma pure per la brillantezza “tecnica”. Pareva un navigato giocatore di A, non ha mollato un centimetro al cospetto di gente che invece la massima serie la mastica da una vita. Il discorso vale meno per Jacopo Petriccione, più in alto degli altri nelle gerarchie di Liverani, ma pure lui neofita della serie A. Vale invece in pieno per Cristian Dell’Orco. Il poliedrico e promettente difensore di scuola Sassuolo, che in passato fu a un passo dal vestire la maglia del Bari, è sceso in campo per la seconda volta in stagione. La prima era stata con il Verona, poi un lungo infortunio l’aveva messo nelle retrovie. E con un Calderoni in gran forma non era facile recuperare terreno. Mercoledì ha fronteggiato con ardore i suoi dirimpettai. Per Liverani una preziosa carta in più. Dulcis in fundo, Biagio Meccariello. Professione difensore centrale, ha preso possesso della fascia destra da sole tre giornate.
Prima il Milan, poi la Juventus, ora la Sampdoria. Rispoli avrà un concorrente non da poco in quella zona di campo. All’appello manca ancora qualcuno. La Mantia, per esempio, tra i protagonisti assoluti nella stagione della
Shakhov
L’ucraino era stato impiegato finora solo 5 volte, ha fatto tirare il fiato a Mancosu
❞ Liverani Contro la Samp partita di grande personalità su un campo difficile
promozione. Presto avrà la sua chance. Nella gara in Liguria ognuno dei nuovi sapeva esattamente cosa fare, ben coadiuvato da quelli di sempre. Lucioni e Rossettini in primis, ma anche Tachtsidis (peccato per l’espulsione) e Falco (a tratti irresistibile). Forse è proprio questo il capolavoro di Liverani: assegnare a tutti un compito e far sì che quel compito sia svolto al massimo delle proprie possibilità. Questo porta buoni risultati, genera fiducia e fa anche riposare qualche pedina. Al Lecce neopromosso era francamente difficile chiedere di più.