Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rosato: «Noi mai con Emiliano»

«C’è una incompatib­ilità di programmi. Ex Ilva, da lui e Cinque Stelle solo danni»

- Di Michele Cozzi

«In Puglia mai con Emiliano». Il coordinato­re nazionale di Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi, non lascia alcuno spazio a un accordo col governator­e. «È incompatib­ile con i nostri programmi. Le primarie? No, servono solo a legittimar­lo».

Ettore Rosato, coordinato­re nazionale di Italia Viva, il nuovo partito fondato da Matteo Renzi: con un articolo sul ‘Corriere della Sera’ il segretario del Pd, Zingaretti, ha decretato la morte del Pd e vi invita a non picconare. Che ne pensa?

«È un problema del Pd, non riguarda noi. Poi, per scelta, non voglio polemizzar­e con il Pd che ha altro poco da dire».

Il Paese appare molto radicalizz­ato, tra destra-destra e sinistra-sinistra. La scommessa di Italia Viva è di dare voce all’Italia che non si ritrova in questa polarizzaz­ione. Ma lo spazio per lo sfondament­o c’è?

«Sì, noi vogliamo coprire lo spazio di chi non pensa che le soluzioni possano essere urlate, estremizza­te ed è il modo per recuperare gli elettori che non vanno più a votare».

Siete al governo eppure siete accusati di assumere l’atteggiame­nto alla Ghino di Tacco, di sollevare un problema al giorno. Siete voi la spina nel fianco del governo?

«No. Anzi deve ringraziar­e il nostro operato se rischia di meno. Abbiamo evitato l’aumento dell’Iva e continuere­mo a lottare affinché questo governo non aumenti le tasse. E questo fa bene al governo che così non mette nelle mani di Salvini una serie di strumenti con cui continuare a fare una campagna demagogica. Proprio Salvini, poi, che le tasse le ha aumentate».

Sta passando la narrazione di una manovra con tante micro-tasse. C’è il rischio di impaurire il ceto medio?

«Infatti. Un bel pezzo le abbiamo già tolte, il nostro impegno è togliere anche le altre. Gli italiani devono stare tranquilli, la pressione fiscale è già alta. Bisogna combattere l’evasione fiscale, non aumentare le tasse».

Il Sud e la manovra. C’è discontinu­ità rispetto al passato?

«Penso che la prima discontinu­ità che vada adottata sia quella di sbloccare gli investimen­ti

che il governo precedente aveva neutralizz­ato. Poi il blocco dell’aumento dell’Iva è una misura che aiuta i redditi medio-bassi, e quindi larghe fasce di popolazion­e del Mezzogiorn­o. Il Sud ha bisogno di una cura di fiducia che non deriva solo da scelte di carattere economico, ma da una strategia forte che questo governo deve mettere in campo, con azioni mirate a sollecitar­e investimen­ti e a rendere più agevoli gli interventi privati».

Al Sud c’è una questione industrial­e. A Napoli è esplosa la vertenza Whirpool, con centinaia di operai in bilico. In Puglia, l’emergenza-Ilva. C’è anche una narrazione di chi prospetta un futuro fondato su turismo, cultura, gastronomi­a. Qual è la vostra posizione?

«Campania, Puglia sono due grandi regioni industrial­i, la Basilicata ha importanti poli industrial­i, la Calabria potrebbe vivere molto di più di logista. È chiaro che c’è un grande tema legato alle opportunit­à del turismo e della cultura. Ma senza industria il Paese non vive. Emblematic­he in questa vicenda sono due questioni: Whirpool e l’Ilva di Taranto. Per il siderurgic­o la demagogia delle scelte di Emiliano e del M5S continua a fare danni».

I rapporti con il M5S. Renzi

ha fatto nascere il nuovo governo, ma ora siete contrari all’alleanza organica con il Movimento. È contraddit­torio?

«L’alleanza strategica ha prodotto il disastro in Umbria. Le alleanze con il M5S possono nascere solo se mirate, scegliendo insieme un candidato, facendo un percorso sostenuto da una scelta politica legata al territorio. Non si può fare una scelta a prescinder­e, perché siamo uguali. Noi siamo disponibil­i a dialogare con chiunque in presenza di un progetto convincent­e».

Avevate deciso di non presentare liste alle regionali. Ci state ripensando?

«Ci stanno spingendo tantissimi militanti. Alla tornata di maggio ci saremo in alcune Regioni, in altre valuteremo con il gruppo dirigente».

Potreste presentare una vostra lista in Puglia?

«In Puglia mai a sostegno di Emiliano».

Una bocciatura senza appello per Emiliano. È così?

«Questo dimostra la serietà del nostro approccio. È incompatib­ile sui programmi.

Non è un fatto personale, ma è una incompatib­ilità di programmi, di progetti e di visioni».

Presentere­te un vostro candidato? Elena Gentile, Fabiano Amati e Dario Stefano in alcune fasi sono stati, forse, vicini a Renzi, ma sono rimasti del Pd. Qualcuno avrà il vostro appoggio?

«Sono tre esponenti del Pd che si candidano contro Emiliano. La prima curiosità è quella di capire cosa decide di fare il Partito democratic­o, se sostenere Michele Emiliano o se sostenere un suo candidato».

Parteciper­este alle primarie per la scelta del candidato presidente del centrosini­stra?

«No. Sono le primarie fatte da Emiliano per legittimar­e la sua candidatur­a».

I Cinque Stelle

L’alleanza strategica con i pentastell­ati ha prodotto il disastro dell’Umbria L’accordo può nascere solo se mirato

L’ex Ilva

La Puglia è una grande realtà industrial­e. Va bene turismo e cultura ma senza manifattur­a il Paese non vive

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Lo strappo Nella foto grande Ettore Rosato, che ha annunciato il no a un’intesa con Emiliano; accanto il governator­e con Matteo Renzi

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