Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Scafo in carbonio a energia solare A Taranto si può
Il progetto innovativo si chiama SunRazor01 ed è una barca a propulsione elettrica Il team Blumatrix ha creato il prototipo con la collaborazione del Politecnico di Bari
SSnRazor01 è una barca a propulsione elettrica alimentata da energia solare su uno scafo in fibra di carbonio. L’innovativa imbarcazione è il frutto del lavoro congiunto tra il Politecnico di Bari, che a Taranto ha istituito il corso di laurea in ingegneria aerospaziale, e il team Blumatrix che ha radunato attorno a sé personalità e competenze tecniche derivate da diversi settori. L’ammiraglio Ugo Bertelli, project manager, presenta la barca. «È lunga 7.95 metri e pesa 138 chili. L’innovativo motore è un fuoribordo da 20 cavalli». Il team manager e progettista Cristian Pilo ha spiegato tempo addietro che l’imbarcazione è realizzata con materiali avanzati e tecnologie aerospaziali, utilizza batterie agli ioni di litio di ultima generazione, è spinta da un propulsore elettrico ad alto rendimento, con complessi software di gestione, e sistemi portanti nati da un attento studio fluidodinamico sviluppato con l’aiuto del Politecnico di Bari.
«Grazie al potente motore elettrico e alla sua particolare elica da competizione - dice - SunRazor si solleva sui foil di cui è dotato, vere e proprie ali che consentono di raggiungere velocità notevoli per un mezzo di questo genere. I nostri obiettivi a breve termine sono quelli di effettuare un’ampia batteria di test in tutte le condizioni possibili, ottimizzando il comportamento dei foil e del gruppo motoretrasmissione nelle varie condizioni di navigazione, per poi finalmente testare le reali capacità di endurance di SunRazor e le sue prestazioni di punta».
Alla costruzione di SunRazor ha collaborato anche il gruppo Comes specializzato in grandi costruzioni in acciaio. Il presidente Vincenzo Cesareo, finanziatore, sponsor principale del progetto e sostenitore della ricerca, condivide l’idea della mobilità sostenibile sul mare come un nuovo settore di sviluppo e la necessità di usufruire di mezzi in grado di muoversi con grande efficienza energetica e, in un futuro non lontano, anche in maniera autonoma per svolgere attività di monitoraggio di sistemi in mare. «La mobilità sostenibile – afferma - e in particolare la propulsione elettrica sono oramai una realtà nella circolazione su strada. Nella nautica si tratta di un mondo ancora tutto da esplorare». Dopo aver effettuato a luglio scorso i primi test in acqua in occasione della sesta edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge, la barca attenderà la possibilità di partecipare alla manifestazione che, probabilmente, potrebbe essere ospitata il prossimo anno nel mar Piccolo di Taranto. Il professor Massimo Foglia, del Politecnico, coordinatore del progetto, guarda al futuro prossimo di questo tipo di imbarcazioni. «Fino a due anni fa il record mondiale di velocità era attorno ai quindici nodi l’ora, ora si viaggia sui 35, nell’arco di due anni si arriverà ai 45 nodi, cioè 80 chilometri l’ora».
Sottolinea che il Politecnico ha deciso di affiancare il progetto, che coinvolge gli studenti, perché «la possibilità di collaborare a un progetto come quello di SunRazor, un prototipo avviato alla competizione, è un’occasione straordinaria e rara». A Taranto la barca ha ricevuto anche la benedizione dell’arcivescovo Filippo Santoro. «Utilizzare l’energia solare e l’ingegneria spaziale – disse quel giorno l’arcivescovo – indica la partenza a Taranto di un progetto di navigazione che rispetta l’ambiente, l’energia positiva ed alternativa».
I numeri L’imbarcazione è lunga 7,95 metri e pesa 138 chili Motore da 20 cavalli