Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rotondo, il poliziotto di Foggia con la passione per il rally
Attualmente la sua automobile ufficiale è una Mitsubishi Lancer «Ho cominciato seguendo le gare dei Monti Dauni con i miei genitori»
Durante la settimana indossa la divisa di agente della polizia stradale di Foggia mentre nel fine settimana toglie il berretto blu per indossare il casco da rallista. Andrea Rotondo, 47 anni foggiano, è un pilota di rally con un curriculum importante e, soprattutto, con numerosi trofei nella sua bacheca. «Una passione - racconta – nata quando ero piccolo. Io sono nato a Panni, un piccolo paese in provincia di Foggia. Sin da giovanissimo i miei genitori mi portavano a vedere il rally dei Monti Dauni, una competizione che mi ha sempre affascinato. Tanto che poi è diventata la mia passione».
Nel suo palmares oltre 150 gare: molte di queste ha tagliato il traguardo ai primi posti insieme al suo navigatore Niccolò Barla di Sanremo. Attualmente la sua automobile ufficiale è una Mitsubishi Lancer, un mezzo che, negli ultimi tempi, gli ha dato tante soddisfazioni, soprattutto nella Coppa Italia di rally che
Rotondo con la sua auto
ha visto il pilota foggiano e il suo navigatore ai primi posti delle classifiche. Il 25 e il 26 ottobre scorsi a Como si è disputata la finale. Purtroppo Rotondo non ha potuto terminare la gara. «La notte tra venerdì e sabato – dice – dopo che avevano già disputato la prova del venerdì e che era andata bene, mi sono sentito male e sono stato costretto a subire un intervento chirurgico d’urgenza per una brutta infezione. Mi sto riprendendo e non vedo l’ora di tornare alla guida dell’auto per continuare a vincere». Il rally è uno sport pericoloso? «Assolutamente no – continua -. È uno sport che si fa nella massima sicurezza. L’automobile è dotata di una gabbia d’acciaio che anche in caso di ribaltamento protegge pilota e navigatore. Indossiamo delle tute ignifughe e anche uno speciale collare, chiamato “hans” che agisce riducendo il rischio di infortuni al complesso testacollo».
Andrea Rotondo ha sempre pronta la valigia per le sue numerose gare in tutte le strade italiane. Anche se ogni gara ha un fascino del tutto particolare. «Non c’è – spiega – una competizione uguale all’altra. Anche se ritorni a gareggiare sulle stesse strade dell’anno precedente. L’emozione è sempre diversa, come se fosse sempre la prima volta». Una passione che Andrea Rotondo condivide con molti amici. «È bello quando la sera ci incontriamo a cena. Tra una portata e l’altra ricordiamo i momenti delle gare. Ma poi quando siamo in auto, e siamo pronti per partire, l’adrenalina sale a mille siamo pronti per dare il massimo per vincere. In quel momento sono solo io e il mio navigatore. Con un unico obiettivo: vincere la gara. Sono emozioni particolari che non si possono descrivere». Aggiunge: «Un lavoro che mi piace – confida-. Conoscere i motori, le auto mi ha aiutato tanto quando ero in servizio alle Volanti a Milano. Ma anche ora che sono nella Stradale. Spesso qualche collega mi chiede dei consigli. E a volte do qualche consiglio anche agli automobilisti che fermo per i controlli».
E da buon poliziotto anche a noi non risparmia i consigli. «È bello correre – conclude-. Ma bisogna farlo in totale sicurezza. Nei circuiti e nelle gare. Correre è bello, ma vivere lo è ancora di più».