Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Decaro acclamato a capo dell’Anci «In campo per un’Italia più giusta»
Non c’è stato bisogno di votare, il primo cittadino di Bari eletto per acclamazione dai 686 delegati «Facciamo l’Italia più giusta, via le pastoie burocratiche, il 10 dicembre a Milano con Liliana Segre»
Antonio Decaro, sindaco di Bari, è stato rieletto per acclamazione alla presidenza nazionale dell’Anci. Non c’è stato neppure bisogno del voto dei 686 delegati dei Comuni italiani. «Il nostro impegno di sindaci - ha detto Decaro è lavorare per un’Italia più giusta».
È stato incoronato da un lungo applauso, non c’è stato bisogno di voto. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è stato eletto per acclamazione presidente dell’Anci grazie al lungo battimani che gli è stato tributato dai 686 delegati dell’assemblea congressuale dell’associazione dei Comuni italiani, i cui lavori si chiudono oggi ad Arezzo.
Non c’erano concorrenti, l’accordo sul nome del sindaco di Bari era stato trovato già nei giorni scorsi. Così dopo tre anni dal subentro a Piero Fassino alla guida dell’Anci, Decaro succede a se stesso. Resterà in carica per 5 anni.
«Mi impegnerò – ha detto Decaro – a lavorare per le nostre città e per i problemi dei nostri cittadini. Insieme cercheremo di rendere questo Paese più bello e più giusto».
La notizia è stata accolta con un coro di soddisfazione nel Pd, il partito di Decaro. «Una bellissima notizia» ha esultato il segretario Nicola Zingaretti. Da Bari è arrivato il riconoscimento di Michele Emiliano che si considera il mentore di Decaro. «In Puglia – ha detto il governatore – abbiamo il sindaco d’Italia. Congratulazioni all’amico di tante battaglie e orgoglio della nostra regione». Riconoscimenti anche dalla ministra Teresa Bellanova e dall’eurodeputato Raffaele Fitto (Fdi). Un pensiero affettuoso è arrivato anche da Paolo Campo, capogruppo pd alla Regione, ruolo ricoperto da
Decaro tra il 2010 e il 2013. «Nell’attuale clima politico e culturale – ha commentato Campo – non è per nulla scontato che il primo cittadino di una grande città del Sud sia confermato a rappresentare tutti i Comuni d’Italia. Antonio ha saputo interpretare al meglio questo delicato compito e rappresentare le centinaia di campanili senza alcuna inclinazione di parte». Campo non ha torto. Decaro, nel difendere le ragioni delle amministrazioni comunali, ha sempre evitato battaglie di schieramento politico, guadagnandosi la considerazione dei suoi colleghi. Lo ha riconfermato nel pomeriggio di ieri, parlando alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «L’Anci non è un partito – ha detto Decaro – ma una comunità. Non è un partito e non ha colore politico. Gli unici colori di cui i sindaci hanno bisogno sono quelli della fascia che portano sul collo».
Al Capo dello Stato, sensibile sul tema dell’istruzione delle giovani generazioni, Decaro ha ricordato le centomila firme raccolte dai sindaci in calce alla proposta di legge di iniziativa popolare per portare nelle scuole l’educazione alla cittadinanza. E in vista del prossimo incontro dei Comuni con il governo, ha richiamato la proposta Anci sulla semplificazione amministrativa per «liberare i sindaci» dai mille adempimenti formali in cui sono costretti. Un impiegato su tre nei Comuni svolge lavori di «amministrazione passiva, cioè muove le carte». Infine ha annunciato che il prossimo 10 dicembre, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, i sindaci italiani «senza distinzioni», saranno a Milano, per manifestare vicinanza e affetto a Liliana Segre. «Le vogliamo far sentire la nostra vicinanza, il nostro affetto, la nostra condivisione per un impegno quotidiano contro ogni forma di violenza e di sopraffazione».