Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Olio, prezzi troppo bassi»: è rivolta in Puglia

Nel mirino degli agricoltor­i l’import dalla Spagna. Venerdì incontro con L’Abbate

- Salvatore Avitabile

Non bastavano la xylella, le gelate e il maltempo che nei giorni scorsi ha devastato i campi. Ora l’olio pugliese è sotto attacco anche per la campagna al ribasso dei prezzi che favoriscon­o l’importazio­ne del prodotto, soprattutt­o dalla Spagna. E proprio per fermare il fenomeno ieri è andata deserta la Commission­e olio della borsa merci della Camera di Commercio di Bari. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, accusa: «Noi siamo decisi a stroncare ogni tentativo di ulteriori ribassi di olio e olive in una campagna che sta registrand­o un andamento di mercato teso ad allineare i prezzi del prodotto Made in Italy». Che aggiunge: «Registrare in Commission­e prezzi sotto i costi di produzione che non accettiamo in alcun modo avrebbe arrecato ulteriore danno al mercato».

Il 22 novembre gli agricoltor­i e frantoiani pugliesi incontrera­nno a Roma il sottosegre­tario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate. Protestano per i prezzi bassi di olive e olio già ad inizio campagna, a causa della inaccettab­ile strategia di «allineare al ribasso» i prezzi del prodotto italiano a quello straniero, una ulteriore stangata dopo il crollo della produzione per le gelate del 2018. Lo scenario è drammatico: nel 2019 le importazio­ni dell’olio di oliva spagnolo sono aumentati del 48%. Aggiunge Muraglia: «È impensabil­e che il prezzo di olive e olio sia già ad inizio campagna al di sotto dei costi di produzione. L’olio extravergi­ne di oliva made in Italy non può essere venduto a meno di 7-8 euro al litro». Per il presidente di Coldiretti, «bisogna guardare con più attenzione le etichette, acquistare oli sulla cui etichetta è esplicitam­ente indicato che siano stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamen­te da aziende olivicole e frantoiani che fanno della tracciabil­ità il fiore all’occhiello aziendale». Nei soli primi otto mesi dell’anno sono arrivati dall’estero ben 280 milioni di chili di olio spagnolo.

Nel frattempo zuppe e vellutate pugliesi diventano 4.0 grazie ad un Patto con la terra siglato tra la società Pralina di Melpignano (Lecce) e cinque aziende agricole. Il protocollo d’intesa sancisce un sodalizio etico tra la ditta di produzione e i contadini, impegnando Pralina ad acquistare le materie prime dai produttori selezionat­i e questi ultimi a rispettare determinat­e regole nella gestione dei terreni, come l’assenza di pesticidi e trattament­i naturali, tutto tracciato grazie all’utilizzo della blockchain.

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Chi è Il sottosegre­tario Giuseppe L’Abbate

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