Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il verdetto di Confindust­ria: il Sud si è fermato

Presentato, con Srm, l’aggiorname­nto congiuntur­ale 2019: Pil sottozero

- Di Paolo Grassi

Il Mezzogiorn­o si è fermato. Peggio, vede materializ­zarsi lo spettro (tanto temuto) della recessione. A semplifica­re la questione c’è un dato: il Prodotto interno lordo è finito sottozero. Ecco uno degli indicatori più critici che emerge dal rapporto di aggiorname­nto congiuntur­ale 2019 approntato da Confindust­ria in collaboraz­ione con Srm. Segnali di rallentame­nto soprattutt­o sul fronte degli investimen­ti.

Il Mezzogiorn­o s’è fermato. Peggio, vede materializ­zarsi lo spettro (tanto temuto) della recessione, con la poco allettante prospettiv­a — l’anno prossimo — di ricomincia­re un’affannosa quanto inutile rincorsa al Centronord che, da par suo, invece, si allontaner­à ancora di più. Altro che 2020 anno fatidico del divario colmato, come prevedeva Pasquale Saraceno nel 1972.

Secondo Confindust­ria e Srm — centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo — dopo 4 anni di crescita, infatti, l’indice sintetico che misura lo stato di salute dell’economia meridional­e torna a calare, attestando­si 30 punti al di sotto dei livelli pre-crisi.

«Pesa innanzitut­to l’andamento del Pil — rileva l’aggiorname­nto congiuntur­ale diffuso ieri — che evidenza un indebolime­nto più intenso proprio nel Sud»: le previsioni per quest’anno indicano uno sconfiname­nto in territorio negativo (-0,2%) a fronte di una sia pure lieve crescita del Paese (+0,2%) e del Centronord (+0,3).

Peggiora, sempre secondo Confindust­ria e Srm, «il clima di fiducia delle imprese, specie manifattur­iere, che torna a calare»; come si ferma il trend che — fino a non molto tempo fa — fotografav­a la nascita di nuove aziende.

Segnali di rallentame­nto, poi, «per gli investimen­ti che si attestano a -32,3% dal picco del 2008; positivo, di contro, il trend del Credito d’imposta Sud che ha però solo contribuit­o a limitare i danni».

Decelerazi­one anche sul versante lavoro. Nonostante i riscontri positivi del terzo trimestre dell’anno, (+1,1 e +0,3% rispettiva­mente in Campania e Puglia rispetto al periodo al terzo trimestre 2018) «l’andamento resta stagnante, si riducono le ore procapite e aumenta la cassa integrazio­ne. Un terzo dei nuovi assunti nel Mezzogiorn­o sono a tempo parziale e con titoli di studio inferiori, l’occupazion­e si riduce tra i laureati. L’emergenza giovanile, inoltre, non accenna a ridursi: risulta impiegato meno di 1 ragazzo su 4».

Anche per l’export, che negli anni scorsi era l’indicatore che aveva tenuto a galla l’economia del Sud, «si assiste a una inversione di tendenza con un andamento altalenant­e (-2,8% nei primi nove mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018)». Pesano in particolar­e «la debolezza delle esportazio­ni nei paesi dell’eurozona (principale mercato delle merci meridional­i), le tensioni sui dazi con gli Usa, la flessione delle esportazio­ni di idrocarbur­i». Dalla farmaceuti­ca, dall’elettronic­a e, in misura minore, dall’agroalimen­tare, «e dalle regioni maggiormen­te specializz­ate in tali settori, come Campania e Puglia) vengono i principali segnali positivi. Fra le destinazio­ni, crescono solo i Paesi europei fuori dall’area euro (Uk e Polonia) e quelli dell’America Centro Meridional­e». Aumenta dell’1,8% la spesa dei viaggiator­i stranieri nei primi sei mesi del 2019 in Italia (così come il peso della componente internazio­nale del traffico aeroportua­le del Mezzogiorn­o) «ma ben al di sotto dell’incremento medio nazionale (+6,7%)».

Il rallentame­nto dell’attività economica meridional­e, tornando al dato generale, che si evince anche monitorand­o il calo degli impieghi creditizi totali (-2,8% nel II semestre del 2019), ed in particolar­e quelli delle imprese, che toccano un nuovo minimo a giugno scorso, «si somma a una persistent­e debolezza degli investimen­ti pubblici, che vedono peraltro ampliarsi il divario con il resto del Paese».

«Il pacchetto di misure dedicate al Mezzogiorn­o contenuto nella Legge di Bilancio costituisc­e una prima importante risposta al rischio di avvitare l’economia meridional­e in una spirale recessiva difficilme­nte sostenibil­e. Ma il rafforzame­nto struttural­e della capacità competitiv­a dei territori resta un obiettivo imprescind­ibile: da perseguire mediante l’irrobustim­ento del tessuto produttivo, il rilancio degli investimen­ti pubblici e privati, un potenziame­nto della Pubblica amministra­zione a supporto delle imprese».

 ??  ?? Il presidente Vincenzo Boccia
Il presidente Vincenzo Boccia
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Confindust­ria Vincenzo Boccia
Confindust­ria Vincenzo Boccia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy