Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’IMPERO CADUTO CON POCO ONORE

- di Alessio Viola

Un crepuscolo senza gloria né onore. E senza gli dei. Raccontano le storie della caduta del fascismo, di gerarchi che scappavano dalla giustizia partigiana e venivano arrestati con sacchi carichi di refurtiva. Il piccolo regno bancario del Sud crolla allo stesso modo, come negli eserciti repubblich­ini o borbonici: generali felloni, reali che mettono al sicuro i loro tesori, soldati allo sbando. L’eterna Italia che al Sud piange e fotte. Dirigenti che si credono furbi come venditori di tappeti e vanno in assemblea a farsi registrare per dire che «voi» avete sbagliato tutto. A due giorni dallo scoppio pubblico dello scandalo solo un idiota può pensare di non essere intercetta­to o registrato dai suoi stessi dipendenti. Nessuno dei diretti interessat­i, in realtà, lo è. E non lo è nemmeno il padrone della banca, che a quanto pare si è assicurato una pensione da oltre cinque milioni. Sa di amaro questa fine di impero. Ma emana anche un tanfo di alghe marce, di mitili andati a male, di ipocrisie e lacrime posticce, di fughe vigliacche e di «io non sapevo, io non li conoscevo».

La Banca Popolare di Bari è stata presenza totalizzan­te nell’economia regionale e cittadina. Anche se presidenti di Regione, assessori, sindaci, industrial­i (ne ha visti tanti la banca…) si sentono assolti, sono per sempre coinvolti. Andrebbe indagata a fondo la psicologia di chi affida denaro a personaggi simili. La vox populi non è mai elevabile a legge, tanto meno a criterio di giudizio o anche solo di indagine. Ma qualcosa la dice. Mettiamola così: i funzionari di quella banca pretendeva­no in cambio di un mutuo casa, di un fido consistent­e, di un prestito robusto l’acquisto di azioni della stessa banca, di obbligazio­ni varie, di titoli sicurament­e sconosciut­i al sottoscrit­tore. Che puntualmen­te veniva poco o niente informato.

Ma gli interessi erano appetibili, perché no? Ecco. C’è chi dice no. In tanti possono testimonia­rlo. Hanno detto «no, grazie». C’è chi rifiutava gli allettanti guadagni in cambio di rischi. Oggi ci sono solo macerie. I media dovrebbero avviare una seria riflession­e sui rapporti con gli inserzioni­sti pubblicita­ri, per esempio. E sul triangolo che si crea fra denaro, istituzion­i e media. Che non è quasi mai virtuoso. Sa di muffa questo finale di anno, i magi per ora hanno portato la xylella anche sul rosmarino, il siderurgic­o affoga lentamente, le città di cartone degli schiavi si sfarinano sotto le piogge. Buon 2020 agli uomini di buona volontà.

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