Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dopo lo sfregio Bitonto in corteo sfida la mafia

Bitonto, danni alle scritte che ricordano Anna Rosa Tarantino. Indaga la polizia

- Di Salvatore Avitabile

Sassate contro le luminarie antimafia e fili elettrici tagliati: polemiche ieri a Bitonto per il corteo organizzat­o in ricorso di Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore il 30 dicembre di due anni fa. In piazza centinaia di persone.

Anna Rosa Tarantino aveva 83 anni quando il 30 dicembre di due anni fu uccisa per errore in una sparatoria tra bande rivali nel centro storico di Bitonto. Una morte innocente che non è rimasta impunita a lungo perché il 30 aprile scorso il gup di Bari Francesco Agnino ha condannato i presunti killer e mandanti, tra cui il boss Domenico Conte. Ieri a due anni dal delitto il sindaco Michele Abbaticchi­o, sul luogo dell’omicidio, ha fatto inaugurare scritte antimafie dedicata all’anziana e alle altre vittime della criminalit­à.

Poche ore prima, però, la scritta luminosa è stata danneggiat­e a sassate. Un’offesa alla città e alla memoria di Anna Rosa Tarantino, duramente condannata dal sindaco Abbaticchi­o. «Stanotte (ieri, ndr), mentre i nostri tecnici installava­no le 10 frasi e i nomi degli autori che sono morti per combattere le mafie in vista dell’inaugurazi­one di stasera, in via San Luca ignoti dalle teste disabitate hanno deciso di aggredire a sassate la frase “La mafia uccide, il silenzio pure”. Riuscendo a distrugger­e il nome e cognome dell’autore, il grande Peppino Impastato», sono state le parole del primo cittadino. Che poi ha aggiunto: «Informo i gentilissi­mi, visto che abbiamo evidenteme­nte colto nel segno, che le iniziative culturali si ripeterann­o ossessivam­ente proprio dove dimostrate che vi stiamo dando fastidio. Quelle frasi ve le imprimerem­o in testa, davanti alla vostra casa. Continuate pure e vi ricorderem­o, per ogni giorno della vostra esistenza, cosa significa la porcheria al quale avete consegnato la vostra vita».

Ma, purtroppo, non è finita qui: poco prima del corteo a Porta Rebustina per l’inaugurazi­one delle luminarie antimafia, sono stati tagliati i fili della corrente lasciando al buio tre delle dieci scritte installate lungo quella che il Comune ha ribattezza­to «La strada dei nostri eroi».

A Bitonto sono state montate dieci scritte pronunciat­e da altrettant­e vittime di mafia, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, passando per Peppino Impastato.

Il sindaco Michele Abbaticchi­o ieri sera ha guidato il corteo con al fianco i parenti della signora Tarantino e altri familiari di vittime di mafia, Pinuccio Fazio e Paolo Marcone. Non solo: il primo cittadino ha assicurato che la scritta di Impastato sarà ripristina­ta nei prossimi giorni, quelle spente saranno presto riaccese e se ne aggiungera­nno altre dieci che resteranno permanenti nel centro storico. Una risposta a chi voleva fermare la risposta di Bitonto contro la criminalit­à e il malaffare

Nel frattempo sull’accaduto gli agenti della Questura hanno avviato le prime indagini. Gli inquirenti, infatti, hanno acquisito i filmati della videosorve­glianza per risalire agli autori del gesto.

Michele Abbaticchi­o sindaco

Colpito nel segno, insieme contro questa montagna di escrementi

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L’omicidio
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● Il 30 aprile scorso nove condanne tra 20 e 3 anni di carcere sono state inflitte a nove persone coinvolte nella sparatoria
● Anna Rosa Tarantino (foto), 83 anni, il 30 dicembre 2017 fu uccisa per errore nel corso di una sparatoria tra bande rivali nel centro storico di Bitonto ● Il 30 aprile scorso nove condanne tra 20 e 3 anni di carcere sono state inflitte a nove persone coinvolte nella sparatoria
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Sul luogo Sopra la scritta danneggiat­a A destra un momento del corteo che si è svolto ieri sera
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