Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ex Ilva, il Riesame prende ancora tempo

Udienza sulla proroga per l’Afo2, la decisione entro il 7 gennaio. Altri 19 milioni per la cigs del gruppo

- Cesare Bechis

Il tribunale del Riesame di Taranto prende tempo fino a martedì 7 gennaio prossimo per far conoscere la propria decisione sul destino dell’altoforno 2 dello stabilimen­to ex Ilva. Ma potrebbe rendere pubblico il dispositiv­o prima di questo termine pur senza le motivazion­i. La procedura di spegniment­o dall’8 gennaio diventereb­be irreversib­ile.

Ieri mattina s’è svolta l’udienza sul ricorso presentato dai commissari dell’Ilva in amministra­zione straordina­ria contro il provvedime­nto del tribunale che, tre settimane fa, ha negato il posticipo dello spegniment­o dell’impianto chiesto da Ilva per avere il tempo di portare a termine la messa in sicurezza di Afo2. I legali Angelo Loreto e Filippo Dinacci hanno ribadito la richiesta ieri in udienza di una dilazione di nove mesi, accompagna­ndola con una memoria depositata nei giorni scorsi. Hanno ripetuto: che l’area di lavoro dell’altoforno presenta oggi margini di sicurezza altissimi rispetto alla situazione del giugno 2015 quando l’operaio Alessandro Morricella morì dopo essere stato investito da ghisa liquida e fiammate e che è stato firmato un contratto con la ditta Paul Wurth per 11,5 milioni di euro, di cui un terzo già versato, per installare due macchine a tappare e due a forare, e due campionato­ri di temperatur­a della ghisa. Intanto il decreto Milleproro­ghe ha confermato per il 2020 un’integrazio­ne economica del trattament­o di cigs di 19 milioni per i lavoratori del gruppo Ilva. I dipendenti interessat­i sono 2331: 1978 Ilva, 341 Sanac e 12 Taranto Energia. Il personale in realtà sospeso sarebbe, in media, di 2040 unità.

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