Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Virtus arbitro di Reggina-Bari
Il vittoria del Francavilla al Granillo ha dimezzato il divario. La pugliese costò la panchina di Cornacchini
La storia del campionato racconta che c’è una squadra, allo stato delle cose, che ha tutto per diventare arbitro dei destini del girone C della serie C. E questa squadra non è la Reggina, prima della classe, e nemmeno il Bari, che rincorre i calabresi a sei lunghezze. Tanto meno lo sono Ternana, che appaia i biancorossi sul secondo gradino del podio, o la rivelazione Monopoli.
Il team cui spetta il merito di aver riaperto il campionato è la Virtus Francavilla. La compagine pugliese mercoledì ha stupito gli addetti ai lavori con una vittoria in rimonta ai danni della Reggina, peraltro in quello stadio Granillo che finora era stato inespugnabile.
Un 1-2 targato Risolo-Di Cosmo, che ha reso vana la rete di Denis, autore del vantaggio reggino. Il San Nicola, al momento del gol decisivo della Virtus, ha esultato come se avesse segnato il Bari. Un momento che non solo ha sancito la riduzione delle distanze tra la prima e le seconde, ma ha pure intimamente corroborato il sentimento di fiducia che già albergava nell’animo del Bari.
Evidenti erano state, negli ultimi tempi, le difficoltà degli amaranto allenati da Toscano. Ma un po’ per caso, un po’ per fortuna, un po’ per demeriti degli avversari, non si erano tramutate in un consistente contrattacco delle inseguitrici. Invece ora è tutto cambiato: il divario è dimezzato e domenica va in scena proprio Reggina-Bari. Nelle vicende del torneo in corso, peraltro, la Virtus Francavilla ha anche un altro merito, seppur indiretto.
Con il successo proprio ai danni del Bari, all’andata, decretò il punto di non ritorno in casa biancorossa. Dopo quel ko Giovanni Cornacchini venne esonerato e al suo posto fu chiamato in panchina Vincenzo Vivarini. Forse nessuno avrebbe pensato che da quel momento in poi Di Cesare e compagni non avrebbero perso nemmeno una partita, accumulando ben 17 risultati utili consecutivi. Ma a conti fatti quella caduta ebbe il senso di un punto di svolta per la società di De Laurentiis.
Una ruota che gira, in altre parole. Ciò che in quel momento parve una batosta (sconfitta biancorossa e divorzio dall’allenatore) non solo sarebbe diventato un momento di snodo positivo, ma sarebbe stato completato, come un cerchio che si chiude, dalla vittoria dei francavillesi a Reggio Calabria.
«Una vittoria storica», per dirla con le parole del presidente Magrì, intervenuto in conferenza stampa al termine della gara.Ma il cerchio si chiude davvero? Ci vorrà ancora un po’ di tempo per dirlo, innanzitutto per capire se il «ratto calabrese» avrà avuto un valore sostanziale e non solo statistico.
E poi perché il calendario beffardamente ha fissato un altro appuntamento, a stretto giro, condiviso dalla Virtus e dalla «big» del capoluogo: lo scontro diretto, in programma al San Nicola, domenica 2 febbraio. Se il Bari riuscirà ad avere la meglio sui «cugini», Francavilla avrà davvero il senso di un amuleto speciale per Vivarini. Se invece ciò non accadrà i conti andranno rifatti e il senso nascosto di questo strano percorso dovrà essere rivisto.
«Mercoledì siamo stati protagonisti di una grande partita – spiega Magrì – e vogliamo continuare così. Meriteremmo sei o sette punti in più in classifica, ma siamo stati falcidiati da tanti infortuni. Bari e Reggina? Noi pensiamo solo al nostro cammino e non badiamo a loro o alla Ternana». Giusto così, anche perché ci saranno tanti scontri diretti da disputare. In primis Reggina-Bari. Al caso o destino che lega le due pugliesi si tornerà a pensare «soltanto» lunedì.