Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I running back del Salento volano in finale Ora la sfida ai «Vikings»
Football a 7. Il club: «Cuore e caparbietà per vincere»
Col loro slogan «fatti mordere dal ragno» e il loro logo di sicuro gli Spiders Salento non incoraggeranno gli aracnofobici a sostenerli. Eppure il team leccese associatosi nel brand grafico ad uno degli animali più malvisti è arrivato lontano conquistando la finale del campionato «7-league» del Centro Sportivo Italiano. Sarà gara secca domenica prossima, in una sorta di Super Bowl italiano col kick off fissato nel pomeriggio alle 16 al Guelfi Sports Center di Firenze contro i piemontesi del Vikings di Cavallermaggiore, un piccolo centro del cuneese. Sono risultati i migliori del raggruppamento meridionale decisamente competitivo contro 2 team di Salerno come Renegades e Eagles, Napoli 82ers, Goblins Lanciano, Steel Bucks Caserta e Navy Seals Bari. Proprio i galletti sono stati superati nel derby e in una semifinale avvincente vinta dai leccesi 44-20 al campo sportivo di Lequile.
Nella «7 league» si gioca in 7 e non in 11 e il gioco d’attacco ha probabilmente una valenza superiore rispetto a quello di difesa. Basti pensare che su 7 giocatori ben 4 praticamente sono attaccanti. C’è 1 centro, 2 attaccanti e 1 esterno offensivo come il «Tight End». Gli altri tre giocatori sono i «wide receiver» ovvero i ricevitori e il «running back», alias il giocatore di corsa, il vecchio fluidificante del calcio. E’ una storia piuttosto importante e abbastanza intensa quella degli Spiders che nascono 18 anni fa, nel 2002.
Cinque anni dopo i San Vito Dragons danno vita ai Salento Dragons che giocano dei buoni campionati raccogliendo diversi successi.
É un club disposto ad accogliere chiunque si faccia avanti e abbia voglia di giocare a football, ovvero di prenderle e di darle: «Durante tutti questi anni abbiamo assoldati tanti atleti - ha spiegato il fondatore del club Alessandro Attanasio -. E continueremo a farlo nel segno dello spirito guerriero e mai domo che caratterizza la nostra disciplina. La nostra oltre che attività sportiva è una vera e propria esperienza di vita che garantisce sicurezza, divertimento, allenamenti e un’evoluzione personale. Come dicono quelli bravi: non restare al tuo livello c’è bellezza nella lotta».
Club, dirigenti e giocatori quasi tutti locali sono al settimo cielo per un traguardo prestigioso conquistato che gratifica un club dove la passione e l’orgoglio, non i soldi, sono i motori per andare avanti: «I nostri ragazzi 5 mesi fa non si conoscevano tra loro, ora andiamo a Firenze a giocarci il gradino più alto del podio - ha detto il coach Emanuele Prete -. Chi sogna alla grande ha anche merito e caparbietà. Abbiamo lottato tanto per raggiungere questo obiettivo e siamo consci del nostro valore. I piemontesi sono un’ottima squadra ma noi non siamo certamente di meno. In finale ci siamo arrivati e ce la giocheremo con le tre C: cuore, caparbietà e …».