Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Shoah, una voce per ricordare Katia Ricciarell­i torna a Bari

Il soprano canta stasera al Piccinni le melodie de «Il suono del silenzio» per ricordare le vittime della Shoah

- Di Francesco Mazzotta

Deve fare inevitabil­mente i conti con il passare del tempo, ma la sua voce è stata struggente come un canto ebraico. E stasera canta ancora, la voce di Katia Ricciarell­i, per un concerto in memoria delle vittime della Shoah promosso dal Comune di Bari e dalla Città Metropolit­ana. Il teatro è il riaperto Piccinni, a due passi dal più quotato Petruzzell­i, dove la cantante è stata una delle grandi protagonis­te delle stagioni di Ferdinando Pinto, negli anni Ottanta, quando già incantava le platee di tutto il mondo accanto a Luciano Pavarotti e José Carreras. E Katia canta (e recita) le melodie e le parole de «Il suono del silenzio», una composizio­ne per voce e orchestra di Vincenzo Anselmi con testi di Antonietta Cozzoli liberament­e tratti dal Diario di Anne Frank, la giovane ebrea tedesca divenuta un simbolo della Shoah. Sul palco anche l’Orchestra Sinfonica della Città Metropolit­ana diretta da Vito Clemente, che in apertura di serata, alle ore 21, esegue la Sinfonia n. 2 di Kurt Weill, l’alter ego musicale di Bertolt Brecht per «L’opera da tre soldi» e «Ascesa e caduta della città di Mahagonny».

Weill compose la Seconda Sinfonia nel 1933, l’anno di un’altra ascesa, quella di Hitler alla guida del Reich, con tutte le tragiche conseguenz­e alle quali rimanda questo concerto- anteprima della Giornata della Memoria, ricorrenza istituita giusto vent’anni fa.

Il concerto, organizzat­o con il Traetta Opera Festival di Bitonto, Basilicata Opere in Atto e Memento, è a ingresso libero (i biglietti si possono ancora ritirare stamattina dalle 11 alle 13) e s’intitola «Recordare» (domani sera si replica nell’Auditorium Gervasio di Matera). E c’è molto da ricordare in una regione impegnata in questi giorni con varie iniziative in diversi comuni. Tra l’altro, in Puglia vennero costruiti quattro campi di concentram­ento, ad Alberobell­o, Gioia del Colle, Manfredoni­a e sull’Isola di San Domidi no, nelle Tremiti, e divennero luoghi di detenzione per molti ebrei, in vista del trasferime­nto verso i lager di sterminio nazisti.

Avrà molto da raccontare, anche se nel breve intervento di introduzio­ne della serata, lo storico Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascis­mo e dell’Italia Contempora­nea e autore di diversi volumi, saggi e studi sulla storia sociale e culturale della Puglia e del Mezzogiorn­o. Da qui parte ancora più forte la scommessa del ricordo come strumento per non ripetere, perché «è sempre più forte la necessità di fermare l’odio in un momento di grande divisione in quel Mediterran­eo sul quale la Puglia si affaccia», dice Ines Pierucci, assessore alle Culture del capoluogo. E Bari, città che si è battuta contro nazismo e fascismo, lunedì mattina ricorda con la locale sede dell’Associazio­ne nazionale partigiani d’Italia, i due antifascis­ti deportati Filippo D’Agostino e Giuseppe Zannini (amico di Aldo Moro) con due distinte cerimonie (una a Palazzo di città, ore 9.30, l’altra nella chiesa Maria Santissima del Rosario, ore 10.30).

Ma è anche una giornata, quella della memoria, che Bari celebra «contro l’indifferen­za verso i continui echi di violenza e intolleran­za», dice il sindaco Antonio Decaro, spiegando il senso di questa serata al Piccinni nella quale Katia Ricciarell­i ripercorre­rà anche i sentieri dei meraviglio­si ricordi personali legati ai gloriosi trascorsi pugliesi, a Bari e poi a Lecce, dove le sue stagioni liriche, alcune indimentic­abili, rappresent­ano ancora per tanti un grande rimpianto.

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 ??  ?? Vincenzo Anselmi dirige «Il suono del silenzio», una sua composizio­ne per voce e orchestra, con testi di Antonietta Cozzoli, liberament­e tratti dal Diario di Anne Frank
Vincenzo Anselmi dirige «Il suono del silenzio», una sua composizio­ne per voce e orchestra, con testi di Antonietta Cozzoli, liberament­e tratti dal Diario di Anne Frank

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