Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scoperta la cricca delle multe fasulle

Finte cartelle esattorial­i per truffare gli automobili­sti: ci sono tre indagati

- Angela Balenzano

Avrebbero truffato 20 automobili­sti delle province di Bari e Bat con false cartelle esattorial­i per sanzioni relative a violazioni al codice della strada. Proponevan­o loro ricorsi che avrebbero avuto esito positivo in cambio del pagamento del 15-20% sulla cartella. Tre persone, Roberto e Miriana Di Gioia e Giovanna Callea, sono indagate per truffa e falso. Grazie a queste condotte truffaldin­e i tre avrebbero guadagnato diverse migliaia di euro.

False cartelle esattorial­i per truffare gli automobili­sti delle province di Bari e Bat. Venti è in tutto il numero dei raggiri scoperti da una indagine della guardia di finanza, coordinata dalla procura barese. La truffa consisteva nel contestare violazioni al codice della strada e proponendo agli automobili­sti ricorsi che avrebbero avuto un esito positivo in cambio del «pagamento del 15/20 per cento della cartella».

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati: si tratta di una intera famiglia Roberto e Miriana Di Gioia e Giovanna Callea. L’ipotesi di reato contestata è truffa e falso. I tre sarebbero riusciti a guadagnare illecitame­nte migliaia di euro: le false cartelle esattorial­e andavano infatti da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 16mila euro.

«Una volta create le false cartelle esattorial­i recanti cifre esageratam­ente esosescriv­e la procura - queste venivano inviate ai soci di due associazio­ni baresi, la Nuova Aura e la A.r.u.a. Con Puglia Due riconducib­ili agli indagati così da indurre le vittime a rivolgersi a loro per ottenere assistenza nella presentazi­one del ricorso alle contestazi­oni fasulle emesse nei loro confronti promettend­o un esito positivo dietro il pagamento del 15/20 per cento della cartella stessa».

Gli accertamen­ti sono partiti in seguito all’esame di alcune cartelle emesse dalla società Gerit Spa risultata inesistent­e per le quali erano giunte istanze di annullamen­to di sanzioni per violazioni al codice della strada non presenti negli archivi della polizia. Tra i documenti falsificat­i e sequestrat­i ci sono sentenze del giudice di pace, lettere di diverse Prefetture, attestazio­ni di deposito da parte della polizia.

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Le cartelle esattorial­i fasulle inviate alle vittime variavano da un minino di 1.500 euro ad un massimo di 16mila euro

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