Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emma Dante: «Il mio teatro totale e la lirica, una lotta»

La regista torna a Bari con il nuovo spettacolo che ha debuttato al Piccolo

- di Nicola Viesti

Emma Dante è un’artista che non ha bisogno di presentazi­oni, nota per una versatilit­à che la porta a spaziare tra teatro, letteratur­a, cinema e opera lirica, facendone una delle poche, vere star che possediamo a livello internazio­nale. Il pubblico pugliese ben la conosce, e in particolar modo quello barese grazie alla sua frequente presenza nei cartelloni del Kismet, del Teatro Pubblico e della Fondazione Petruzzell­i. Quest’anno, infatti, avrebbe dovuto presentare proprio al Kismet ben due dei suoi ultimi lavori, Hans e Gret, dedicato al mondo dell’infanzia, e Misericord­ia. Il ritardo nell’apertura della stagione dell’Opificio in via San Giorgio Martire ha fatto rinunciare al primo – che speriamo sia recuperabi­le il prossimo anno – ma non a Misericord­ia che sarà in scena domani alle ore 21 e domenica alle 18. Il teatro della Dante mette al centro della poetica soprattutt­o il mondo femminile, personaggi forti, quasi ancestrali, grandi madri fragili e potenti.

Quale travestime­nto assumerà il femminile in Misericord­ia?

«Le protagonis­te dello spettacolo sono tre prostitute che si prendono cura di un ragazzino lasciato loro da una quarta che è stata uccisa. Loro sferruzzan­o tutto il giorno in una casa lercia, degradata, e poi la notte fanno il mestiere. Il ragazzino è malato, ipercineti­co, e mette a dura prova il loro atto di misericord­ia».

Come sempre i suoi attori sono straordina­ri.

«Le protagonis­te sono mie attrici storiche, Italia Carroccio,

Manuela Lo Sicco e Leonarda Saffi. Il ragazzo è invece una new entry. Simone Zambelli è un danzatore di venticinqu­e anni da cui sono rimasta molto colpita. Nello spettacolo il suo ruolo è concepito come una coreografi­a. Con tutti c’è un grande feeling, si è creato un piccolo miracolo».

Da tempo i suoi spettacoli hanno come partner produttivi il Piccolo di Milano e il Biondo di Palermo.

«Tra noi c’è come un dialogo amoroso. Amo il pubblico del Piccolo, è fantastico e ci segue da tanto. Misericord­ia

ha appena debuttato appunto a Milano con più di un mese di tutto esaurito. Il Biondo è il teatro della mia città, quello che mi permette di presentare gli spettacoli a Palermo. È diretto da Pamela Villoresi, con la quale c’è molto accordo».

Purtroppo questa volta non potrà accompagna­re a Bari lo spettacolo a causa dei suoi molti impegni.

«Purtroppo no. Ho da dare gli ultimi ritocchi al film che ho tratto da un mio precedente lavoro, Le sorelle Macaluso. Inoltre devo preparare una nuova messa in scena per il Festival di Spoleto, Pupo di zucchero, in cui mi rifarò ancora una volta, dopo La scortecata, al mondo fiabesco di Basile. Poi lo porterò, con Misericord­ia, al Festival di Avignone che mi fa l’onore di accogliere ben due miei spettacoli. I prossimi due anni però saranno dedicati interament­e a regie liriche».

Il suo rapporto con la lirica si sta dimostrand­o particolar­mente felice (al proposito, nell’ottobre scorso al Petruzzell­i è andato in scena il suo allestimen­to de La voce umana di Poulenc-Cocteau, mentre negli anni scorsi si era già vista La muta di Portici, ndr.).

«La musica fa parte integrante del mio teatro, ne segna e dà ritmo ai corpi, scrive uno spartito dell’anima. Con la lirica mi sento abbastanza a casa, anche se tutto è più complicato, ci sono compromess­i da accettare. In compenso è bellissimo creare con la musica dal vivo, con un’orchestra con cui devi interagire. È un percorso diverso dal teatro in cui mi metto in gioco totalmente, creo una scrittura scenica totale, il palcosceni­co diventa come un utero che germina, un bambino che concepisco. Nella lirica il bambino è già nato, ha già un corpo e un’anima che è la musica. Bisogna sentirne i primi vagiti, aiutarlo a fare i primi passi. Per me questa è una regia lirica, serve a far camminare quel bambino».

❞ Sto finendo un film da «Le sorelle Macaluso» mentre lavoro su un nuovo spettacolo per Spoleto («Pupo di zucchero», da Basile), che porterò anche al festival di Avignone. I prossimi due anni però saranno dedicati interament­e a regie liriche

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Misericord­ia in scena (foto di Masiar Paquali). Lo spettacolo di Emma Dante (a destra) ha debuttato al Piccolo di Milano con oltre un mese di esauriti
Album In alto, i quattro attori di Misericord­ia in scena (foto di Masiar Paquali). Lo spettacolo di Emma Dante (a destra) ha debuttato al Piccolo di Milano con oltre un mese di esauriti

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