Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
LA BENEDIZIONE DEL LEADERINO
Emiliano può dormire sonni tranquilli. Certo, gli ultimi sondaggi non sembrerebbero favorevoli, Renzi e Calenda continuano a dirgli che la sua presenza non è più gradita, ma in compenso ha ottenuto la benedizione di Mattia Santori. Sì, il vero capo delle sardine, una sorta di madonna pellegrina che, con alterne fortune, insegue lungo la Penisola il diavolo personificato da Matteo Salvini. Il giovanotto che «piace alla gente che piace» è stato in Puglia, non ha smosso le folle (poche decine a Taranto, forse 200 a Squinzano), ma in compenso, come se fosse un leader di partito, ha detto sì: «Emiliano ha una storia di amministrazione che può essere valutata, questo può rappresentare un punto di partenza». Bontà sua, Michele Emiliano può essere preso in considerazione dalle Sardine come possibile presidente della Regione Puglia. Il governatore può festeggiare, perché è andata male invece al presidente campano De Luca al quale Santori ha chiesto di farsi da parte perché «divisivo».
Le Sardine alla pari di ogni partito, movimento, associazione hanno il pieno diritto di esprimere la propria posizione su fatti politici ed economici del Paese. Rappresentano, sicuramente, un fatto inedito, una sorta di gerovital di una sinistra sonnacchiosa, che continua a non trovare le giuste coordinate per fronteggiare la marea della destra sovranista. È andata bene in Emilia Romagna, e il presidente Bonaccini ne ha tratto giovamento. Ma da questo, ad assegnare alle Sardine il ruolo di «grande inquisitore» ce ne corre. Anche perché, dopo l’anomalia emiliana, hanno inanellato una serie di errori e di gaffe. I leaderini sono perennemente sotto i riflettori, saltellano da un talk televisivo ad un altro, sono corteggiati dallo star system e non avvertono che corrono il rischio di esserne fagocitati. Poi, non riescono ad andare oltre il verso di Montale («codesto solo, oggi, possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo»). A nessuno passa per la testa di chiedere ai leaderini delle Sardine soluzioni ai problemi della xylella, dell’Ilva, dei giovani.
E allora, che valore ha il loro beneplacito sui candidati presidenti? Forse il giudizio di Renzi e Calenda conta meno di quello di Santori? Emiliano, poi, ha una sua storia consolidata. Le sue idee e la sua prassi possono essere condivisibili o meno. Ma certo, non ha bisogno del via libera delle Sardine. Di un movimento che, da Napoli alla Puglia, alla Calabria, al Sud non riesce a decollare. E bisognerebbe chiedersi il perché. Quindi, caro Santori, grazie della visita. Speriamo che le siano piaciuti i pasticciotti, ma i pugliesi sono in grado di decidere autonomamente a chi affidare il proprio futuro.