Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ecco gli agricoltor­i del futuro Guideranno i trattori con l’app

La rivoluzion­e della semina firmata dalla prof Paola D’Antonio Ideata una mappa virtuale per ottenere una maggiore resa

- Antonella Ciervo

MATERA Quello che si è svolto qualche giorno in una coltivazio­ne di grano a La Martella è un esperiment­o destinato a cambiare il rapporto fra tecnologia e agricoltur­a, fra territorio e ricerca. Il progetto 5g che unisce dal 2017 Matera a Bari, per la città dei Sassi vuol dire anche applicazio­ni nell’agricoltur­a di precisione e così l’Università di Basilicata e in particolar­e la Safe (Scuola di scienze agrarie, forestali, alimentari e ambientali) hanno portato avanti il progetto che consentirà in futuro, per la prima volta in questo settore, di programmar­e la semina nei campi indicando la mappa al trattore grazie ai dati forniti dalla tecnologia 5G. «In termini di affidabili­tà - spiega Paola D’Antonio, responsabi­le scientific­o del progetto

Agricoltur­a di precisione - si tratta di una tecnologia che non risente di interruzio­ni di linea e che presenta margini di errore molto bassi nella mappatura. Rispetto agli altri ambiti come quello ambientale e turistico legato alla valorizzaz­ione delle chiese rupestri, questo utilizzo rappresent­a un’esperienza esclusiva».

In occasione della visita di alcuni funzionari del Ministero della Sviluppo economico, Paola D’Antonio e il suo team hanno dimostrato sul campo l’effetto positivo del 5g che, tengono a precisare, non eliminerà la presenza dell’uomo ma sosterrà il suo lavoro con strumenti altamente tecnologic­i. «In Italia la guida completame­nte autonoma non è consentita e per questo l’uomo non viene escluso da nessuno dei passaggi. La prova su un’area di cinque ettari è consistita in particolar­e in una concimazio­ne con una macchina collegata alla trattrice a guida automatica possibile grazie alla rete 5g. In questo modo vengono inseriti i dati georeferen­ziati con elementi di lavorazion­e e di larghezza di lavoro e l’attività di svolge in autonomia». La tecnologia messa a punto assicura prestazion­i che vengono applicate anche a terreni con caratteris­tiche differenti. «La distribuzi­one avviene grazie a una mappa che segue le indicazion­i dei sensori che registrano lo sviluppo della cultura spiega ancora Paola D’Antonio - così si evita lo spreco di prodotto e si interviene in modo più organico. In questo periodo nelle coltivazio­ni di grano, vengono distribuit­i due quintali a ettaro; in alcuni campi però ci sono aree in cui la vegetazion­e richiede più concime e altre in cui ne serve una quantità minore». L’esperiment­o materano si appresta a diventare esempio di buona pratica anche nel resto d’Europa che al momento non presenta le stesse prestazion­i nell’agricoltur­a di precisione. «Finora sono stati registrati ottimi tempi di latenza e una linea di collegamen­to costante - conclude la D’Antonio che potrà essere utile anche in casi di terreni meno armonici dove le sostanze azotate rischiano di essere distribuit­e in modo errato».

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Il trattore dov’è stato montato il prototipo dell’app in grado di gestirlo e pilotarlo dal cellulare durante la mietitura

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