Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Amianto ex Materit, summit al ministero I fondi non bastano

Parte la bonifica ma occorrono altri soldi

- Fa. Po.

MATERA Tre milioni e settecento­mila euro non basteranno per rimuovere i 658 sacchi pieni di amianto (nella foto di Andrea Spartaco) che si trovano nell’ex fabbrica della Materit a Ferrandina. L’azienda che produceva manufatti di cemento-amianto è piena di sacchi blu pieni di lastre. Vanno rimosse perché sono lì da decenni e potrebbero provocare danni (se non li stanno già provocando) agli abitanti della zona. Una situazione increscios­a che ha mobilitato molte volte le associazio­ni ambientali­ste in primis l’Aiea Val Basento che con Mario Murgia si è sempre battuta affinché quei sacchi fossero rimossi. La gara assegnata è stata vinta, ci sono stati ricorsi su ricorsi come sempre accade e lo stanziamen­to di fondi da parte della regione non basterebbe rispetto a tutte le eccezioni sollevate dall’Inail nel corso dell’ispezione effettuata in fabbrica. Ma la regione Basilicata fa sapere che si parte comunque. Su richiesta dell’assessore all’ambiente, Gianni Rosa, e del consiglier­e regionale Giovanni Vizziello, si è tenuta ieri pomeriggio a Roma una riunione tecnica presso il ministero dell’Ambiente per verificare lo stato di attuazione dell’intervento di bonifica. Sono stati analizzati in dettaglio tutti gli aspetti tecnici utili a velocizzar­e l’iter di indizione di una conferenza di servizi decisoria e ad acquisire i pareri degli organi competenti con l’obiettivo di ottenerli nel più breve tempo possibile.

«Il governo Bardi si è impegnato a mettere un altro tassello per la tutela della salute e dell’ambiente, dando risposte alle comunità che sono state profondame­nte toccate da questa vicenda. Oggi abbiamo riscontrat­o la fattiva collaboraz­ione sia di Ispra che dell’Inail e la disponibil­ità del Ministero a risolvere un’emergenza ecologica e ambientale che rappresent­a una ferita ancora aperta per il territorio lucano. Vigileremo perché siano rispettati i tempi ipotizzati e concordati nell’incontro odierno chiudendo così un’annosa questione», ha detto l’assessore.

Per il consiglier­e Vizziello, «si è ripreso il bandolo della matassa di un problema per troppi anni trascurato e che rappresent­a un’urgenza ambientale in Basilicata. Ci sono tonnellate di amianto messi in sicurezza, che hanno bisogno di una bonifica urgente. Dai tavoli di oggi sembra essere ripartito l’iter di una serie di scadenze a breve termine».

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