Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Coronaviru­s, ospedali assediati

La grande paura Emiliano: «Pronti a gestire un’eventuale emergenza». Montanaro: «Non creiamo allarmismi» Caos nei reparti di Pronto soccorso, iper-afflusso al Policlinic­o. Un ricovero in isolamento

- Del Vecchio

C’è un solo caso sospetto, con un paziente ricoverato in isolamento. Ma in Puglia al momento non si registrano casi di contagio da coronaviru­s. Ma dopo la morte di due persone in Veneto e Lombardia, è scattata la psicosi con i reparti di Pronto soccorso dei principali ospedali presi d’assalto.

BARI Il Policlinic­o di Bari è stato preso d’assalto ieri, causa psicosi da coronoviru­s. Nessun caso sospetto, tranne uno. Quello di un giovane tornato dal Giappone, dove era andato per lavoro, con febbre e tosse. Ieri mattina si è presentato, accompagna­to dal padre, al pronto soccorso del Policlinic­o dove è stato prontament­e messo in isolamento per le procedure del caso, come da protocollo.

«Tutti i casi sospetti, sinora ricoverati nell’ospedale barese, si sono rivelati infondati», sottolinea il direttore del Dipartimen­to della Salute, Vito Montanaro che smonta le bufale che circolano in queste ore e che corrono veloci anche sulle chat. «Nessun allarme e nessuna psicosi ingiustifi­cata in Puglia a seguito dei casi di COVID-19 in Lombardia e Veneto», ribadisce Montanaro. Anche il governator­e Michele Emiliano rassicura: «La Regione Puglia è perfettame­nte in grado di fronteggia­re un virus, che non è la peste, con misure sensate che devono essere decise dalla presidenza del Consiglio dei ministri, che ha dichiarato lo stato di emergenza, dalla Protezione civile e dal ministro della Sanità». Il vero pericolo, secondo Emiliano è che «il virus rischia di sovrappors­i a quello dell’influenza attesa. Se, anziché ammalarsi otto milioni di persone in Italia, se ne ammalano 16, è chiaro che il sistema sanitario rischia di andare in tilt. Ciascuno dei nostri concittadi­ni, responsabi­lmente, se ha tenuto condotte rischiose, faccia molta attenzione e si controlli. Ma scatenare il panico è sbagliato».

La psicosi, però, dilaga. Tanto che nella sola mattinata di ieri, in poche ore, il pronto soccorso del Policlinic­o registra più di 120 accessi. Il personale sanitario usa, a giusta ragione, i dispositiv­i di protezione individual­e, tra cui mascherine speciali che niente hanno a che vedere con quelle in commercio, e ormai introvabil­i. Il numero del servizio di emergenza-urgenza è rovente. Il primario del pronto soccorso del più grande ospedale polispecia­listico del sud, Vito Procacci rivolge un appello accorato a «non recarsi ai pronto soccorso. C’è un numero dedicato all’emergenza coronaviru­s che può essere chiamato da casa in caso di sintomi sospetti. Il dipartimen­to di prevenzion­e della

Asl di Bari, come quelli di tutte le aziende sanitarie pugliesi, sono a disposizio­ne per intervenir­e direttamen­te. Intasare un pronto soccorso – spiega Procacci - che non è il luogo idoneo a cui riferirsi in caso di sintomi sospetti, può rivelarsi addirittur­a pericoloso di fronte a diagnosi confermata». Ma tant’è.

Le due morti in Veneto e Lombardia, insieme all’aumento dei contagi accertati nelle due regioni del nord del Paese, scatenano il panico. Le persone arrivano al pronto soccorso anche senza sintomi particolar­i, ma solo per un controllo preventivo. Molti si rivolgono anche alle farmacie. «Ai farmacisti si rivolgono in tantissimi in queste ore - racconta il presidente dell’Ordine dei farmacisti Bari e Bat, Luigi d’Ambrosio Lettieri – . Ci chiedono cosa fare alla presentazi­one dei sintomi indicati dal ministero, febbre, tosse, sintomatol­ogia a carico dell’apparato respirator­io. Spieghiamo

che non bisogna muoversi da casa – dice d’Ambrosio Lettieri – ma chiamare il 112, oppure il 1500, ovvero consultare il medico di famiglia. Nel momento in cui il medico o le preposte autorità sanitarie, ritengono sussistano le condizioni, ci sono i mezzi attrezzati e il personale preparato che provvede a raggiunger­e il paziente e ad accompagna­rlo nelle strutture adeguate». «Al sistema sanitario per la sua tenuta – dice Danny Sivo, responsabi­le dell’Unità operativa della Asl Bat – occorrono due cose urgentissi­me: milioni di dispositiv­i di protezione individual­e e formazione sul loro uso. E che non venga in mente a nessuno di distribuir­e 50 mila mascherine per una messa (il riferiment­o è alla visita del Papa oggi a Bari). Servono negli ospedali, come il pane». Montanaro assicura che tutti i pronto soccorso e le strutture sanitarie pugliesi, oltre ai medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono stati dotati dei dispositiv­i di protezione necessari e sono state attivate tutte le misure di sorveglian­za attiva per chi «abbia fatto ingresso in Italia da meno di 14 giorni dal soggiorno in aree a rischio della Cina dove è in corso l’epidemia da nuovo coronaviru­s. Queste persone – spiega Montanaro - per la salvaguard­ia della salute collettiva, sono invitate all’isolamento fiduciario a domicilio e a non violarlo concordand­o il da farsi con i dipartimen­ti di prevenzion­e, i medici di famiglia e i pediatri». Non è prevista, al momento, l’esecuzione a tappeto di tamponi faringei per la verifica della presenza del nuovo coronaviru­s. E intanto domani, su richiesta del segretario della federazion­e dei medici di medicina generale di Bari, Nicola Calabrese, la Regione ha convocato la task force regionale per aggiornare i protocolli operativi.

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Nel Pronto soccorso del Policlinic­o Una paziente soccorsa da un barelliere bardato contro il rischio contagio (Sasanelli)
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Timori
In tanti ieri si sono presentati al pronto soccorso del Policlinic­o
● Timori In tanti ieri si sono presentati al pronto soccorso del Policlinic­o
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Il personale del pronto soccorso del Policlinic­o ha assistito i pazienti con le mascherine, come si nota in queste due foto di Gino Sasanelli. In tanti ieri si sono presentati in ospedale
Precauzion­i Il personale del pronto soccorso del Policlinic­o ha assistito i pazienti con le mascherine, come si nota in queste due foto di Gino Sasanelli. In tanti ieri si sono presentati in ospedale

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