Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Verso il Giro in Puglia Paolo Bettini non si fida: tappa difficile
«La Puglia non è mai da sottovalutare, le basta una giornata di vento per trasformare una tappa scontata in un inferno». Parola di Paolo Bettini, uno dei più grandi ciclisti italiani di tutti i tempi, campione olimpico, bicampione del mondo, arrivato ieri a Giovinazzo per presentare le due tappe che coinvolgeranno la Puglia nell’edizione 2020 del Giro d’Italia. Sul calendario le date sono cerchiate da tempo: 16 maggio (Castrovillari-Brindisi) e 17 maggio (Giovinazzo-Vieste).
E allora arriva il tempo per parlarne in grande stile. A fare gli onori di casa, il sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma. Con lui presenti anche Riccardo Rossi e Giuseppe Nobiletti, rispettivamente primi cittadini di Brindisi e Vieste. «Quella con arrivo a Brindisi – prosegue Bettini – è solo in apparenza facile, ma è la classica tappa “bastarda”. L’arrivo a Vieste, invece, l’avrei cerchiato in rosso, sarebbe stato adattissimo alle mie caratteristiche».
Un traguardo per finisseur, quello della città di Cristalda e Pizzomunno. Salite magari non impossibili, ma di certo capaci di mettere in ginocchio i classici velocisti. Sarà spettacolo insomma. Sarà spettacolo anche per le bellezze che il territorio propone. Mari e monti, Salento e Gargano. Chilometri e chilometri di stupore per conquistare appassionati e ciclisti stessi. «La Puglia vale – sono le parole di Depalma – Non dobbiamo parlare di una città o dell’altra. Quando facciamo sistema, ce n’è per pochi. Giovinazzo farà la sua parte, come l’avrà fatta qualche settimana prima con la Maratona delle Cattedrali e lo show delle Frecce Tricolore». Queste ultime faranno poi il bis il 28 giugno a Vieste, città con cui è in corso da tempo un interessante gemellaggio.
«Dialoghiamo anche oltre il Giro – commenta Nobiletti – La Puglia è bella da nord a sud e speriamo che con il passaggio della “corsa rosa” possa migliorare ancora di più». Quasi 200 Paesi saranno collegati per applaudire le tappe del Giro, ecco perché servirà indossare l’abito da sera, a prescindere dal valore puramente sportivo dell’evento. “Andando in bici, ho scoperto che non esistono confini – ha concluso Bettini – Il Giro è la più grande festa popolare che abbiamo”. Intanto si alza il sipario anche sugli eventi collaterali che si terranno a Giovinazzo: docufilm e presentazioni di libri, raduni automobilistici ed eventi per le scuole, fino a manifestazioni enogastronomiche. Tutto è pronto per il Giro.