Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bari, è il momento clou Sfida «calda» a Cava

Prima di due trasferte. Vivarini: bisogna accorciare in classifica

- Pasquale Caputi

BARI «Siamo arrivati al momento più importante del campionato. In un mese si deve accorciare la classifica». Vincenzo Vivarini, allenatore del Bari, non usa mezzi termini per definire la fase della stagione biancoross­a.

Due trasferte di fila contro Cavese e Ternana, prima dell’impegno interno con l’Avellino. Tre match in una settimana, al termine dei quali sarà importante guardare la graduatori­a e vedere a che si punto ci si trova, prima del rush finale. «Spero dimostrino tutti una grande condizione mentale e fisica – ha detto Vivarini – Stiamo bene, abbiamo buona qualità, organizzaz­ione, ma serve continuità, concentraz­ione e il massimo per la partita con la Cavese».

Continuità significa capacità di essere se stessi anche in trasferta, volontà di essere dominanti pure lontano dal San Nicola, lì dove ultimament­e si fatica un po’ di più.

«Colpa» anche del clima caldo delle tifoserie altrui. A maggior ragione in una fase decisiva del torneo. Certo, ci sono anche situazioni tecniche e tattiche da affinare. «Dobbiamo avere più facilità nel ripulire il gioco – ha spiegato il tecnico dei pugliesi – e incanalare le partite come vogliamo noi. Infine serve fortuna, speriamo anche in quel

L’allenatore «Tre gare in una settimana, serve la migliore condizione mentale e fisica»

la». Qui ci scappa il sorriso, così come scappa quando gli si chiede delle condizioni di Hamlili, reduce da un lungo infortunio e pronto a tornare nella lista dei convocati.

«Ho scherzato con lui – ha detto Vivarini – gli ho chiesto se potessi convocarlo e mi ha dato l’ok. Si allena da una settimana, e sotto l’aspetto tecnico, tattico e della gamba non ha problemi. Ha un po’ di paura, si protegge ancora la spalla, ma lo porterò con noi. Il suo apporto caratteria­le e morale sarà importante». Nessun dubbio sulla presenza di Simeri, che ha smaltito piccoli acciacchi lamentati in settimana, D’Ursi e Maita, pure loro allenatisi un po’ a singhiozzo. Nel 4-3-1-2 ormai classico, allora, non dovrebbero esserci molti interrogat­ivi. Anche per esigenze di turnover potrebbe scendere in campo Schiavone e non si esclude il ritorno di Perrotta nell’undici titolare. Ma a prescinder­e dagli interpreti, ci vorrà la testa giusta. «La Cavese – ha concluso l’allenatore – è una squadra che, se si lascia giocare, può far male. Ha un’organizzaz­ione ben definita, in fase di possesso si schiera con un 4-2-4, ha movimenti preordinat­i giusti, lavora molto in funzione della palla». Occhi aperti, allora, e voglia di vincere. Solo così si può ancora credere al primo posto.

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