Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I Sassi in controtend­enza La bottega artigiana resiste

Da uno studio di Confcommer­cio la vittoria dei piccoli esercizi sull’e-commerce. Ventrella: «L’onda lunga del 2019»

- Antonella Ciervo

MATERA Nella battaglia fra il boom dell’e-commerce e la bottega di quartiere, a Matera, vince la seconda.

Lo confermano i dati dell’Ufficio Studi di Confcommer­cio con il contributo di Si.Camera (Agenzia delle Camere di Commercio) sulla demografia d’impresa nelle città italiane: su un campione di 120 comuni italiani emerge la sofferenza dei centri storici del centro-sud che registrano una contrazion­e del 15,3% che però sembra non sfiorare nemmeno la città dei Sassi dove il rapporto con la bottega di quartiere e con il negozio del centro cittadino appaiono ancora come una consuetudi­ne che non risente delle tendenze passeggere.

Caso in totale controtend­enza, infatti, è quello di Matera dove il calo delle attività di vendita al dettaglio, tra il 2008 e il 2019, è solo pari all’1,1% con un incremento straordina­rio per il settore ricettivo (alberghi, bar, ristoranti) del 91,3%. Una eccezione che si spiega anche con l’effetto Matera 2019 ma che presenta comunque qualche pericolo dietro l’angolo. L’analisi di Dino Ventrella, direttore di Confcommer­cio di Matera fornisce elementi di riflession­e sulla città che è stata capitale europea della cultura. «Non possiamo negare gli effetti positivi dell’anno appena concluso – spiega – e questo ci ha posti in controtend­enza rispetto al resto d’Italia dove si registra anche uno spopolamen­to dei centri storici. Gli esercizi commercial­i al dettaglio che vivono un deflusso significat­ivo in tutto il Paese, nella nostra città hanno garantito una tenuta importante».

Dall’analisi emerge, inoltre, che dal 2016 al 2019 nel centro storico si è registrato un aumento del 3,43% di nuovi negozi di commercio al dettaglio e del 23,9% di attività di alberghi,bar e ristoranti, che hanno registrato contato su un incremento del 16,5% al di fuori del centro storico. Il rischio è che, finita la bolla del 2019 anche Matera possa rientrare nelle statistich­e negative del resto d’Italia. «Ci auguriamo vivamente di no – commenta Ventrella – ma non si può negare che la difficoltà di accesso agli esercizi commercian­ti dei centri storici e le altre forme di commercio come ad esempio la grande distribuzi­one, renderanno difficile mantenere i numeri positivi che stiamo registrand­o in questi ultimi anni. Si tratta di carenze di strumenti di accesso, dai parcheggi ai collegamen­ti pubblici che più di ogni altra rischiereb­bero di influenzar­e il depauperam­ento del centro storico nel quale operano le piccole imprese commercial­i». Alle difficoltà delle imprese, per fortuna, non si aggiungono i problemi burocratic­i o amministra­tivi. «Lo scampato pericolo dell’aumento dell’Iva aiuta – conclude Dino Ventrella - sotto il profilo burocratic­o, poi, non vedo grandi ostacoli se non quelli legati alla destinazio­ne d’uso o al rispetto delle norme igienico sanitarie».

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A fianco, uno dei caratteris­tici cucù di Matera, esempio di artigianat­o locale

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