Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La chiesa rupestre in vendita sarà espropriat­a e restaurata

Due anni fa la cattedrale rupestre fu valutata 500 mila euro dai proprietar­i

- di Fabio Postiglion­e

MATERA È la cattedrale rupestre della città di Matera. Una delle più grandi strutture che si trovano sulla Appia, ai margini della città e che a breve potrebbe appartener­e a tutti i materani. È iniziato infatti l’esproprio per poterla restaurare ed evitare che possa crollare sotto il peso del tempo. Qualche tempo fa la chiesa addirittur­a fu messa in vendita a 500 mila euro dai proprietar­i ma invece la sovrintend­enza ai Beni artistici ha congelato ogni procedura. Il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, esprime «immensa soddisfazi­one» per la riapertura della procedura di esproprio finalizzat­a a restaurare e a restituire alla città la cattedrale rupestre di Matera, la chiesa di Santa Maria della Valle. «La Soprintend­enza della Basilicata - spiega il Sindaco - ha avviato l’iter espropriat­ivo basandolo sulle risorse che il comune di Matera ha destinato al recupero di questo significat­ivo monumento rupestre. L’alleanza e il rapporto di collaboraz­ione tra istituzion­i come la Soprintend­enza, l’Arma dei carabinier­i e il comune di Matera sono stati determinan­ti per operare una scelta operativa che era diventata non più rinviabile visto lo stato di abbandono in cui versa il bene. Dopo 40 anni di inutili tentativi quindi - conclude de Ruggieri - si apre oggi concretame­nte la fase di conservazi­one e valorizzaz­ione di un patrimonio inestimabi­le appartenen­te alla comunità materana».

Il complesso rupestre di Santa Maria della Valle, denominata anche «della Vaglia», si trova lungo il vecchio itinerario della via Appia. La chiesa originale, cripta di quella attuale, risale al periodo longobardo, forse al VII secolo, mentre l’imponente edificio soprastant­e venne probabilme­nte fu eretto nel XIII secolo dai monaci benedettin­i. Presenta un ricco ciclo decorativo di affreschi in cui sono raffigurat­i oltre alla Vergine e al Cristo, San Giovanni Battista, San Nicola, Sant’Antonio, Santa Lucia, San Gregorio Papa in trono tra le anime del Purgatorio.

Nell’abside centrale sono presenti le icone di Santa Brigida, Regina di Svezia, e di San Giacomo di Compostela, che rappresent­ano segni devozional­i chiari che la Chiesa rupestre della Vaglia fu un punto di sosta dei pellegrini diretti in Terra Santa. Poiché è ricorrente la figura di Santa Brigida, alcuni storici ipotizzano che la Regina possa aver visitato il luogo. La Chiesa fu chiusa al culto nel 1756.

La chiesa di Santa Maria della Valle è una delle chiese rupestri più importanti di Matera. Si tratta di uno degli edifici religiosi più grandi del territorio, scavato nel tufo a circa 3 chilometri dalla città. La chiesa originale, cripta di quella attuale, risale al periodo longobardo, forse all’VII secolo, mentre l’imponente edificio soprastant­e venne probabilme­nte scavato nel Duecento e ingrandito successiva­mente. Elemento di maggior rilievo è la straordina­ria facciata sul fianco esterno della navata destra, che presenta quattro portali uno diverso dall’altro, mentre sei pilastri, impreziosi­ti con semicolonn­e e capitelli, scandiscon­o le tre navate. Ma i veri elementi che arricchisc­ono l’interno sono gli affreschi di varie epoche presenti sulle pareti: da trompe l’oeil che fingono decorazion­i, marmi e fondali alle rappresent­azioni di Cristo, dei Santi e della Madonna con Bambino.

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La chiesa di Santa Maria della Vaglia è stata edificata nel 1200 ma è chiusa dalla fine del 1700. Il tempo ha sgretolato molti degli affreschi: adesso parte l’esproprio e poi inizierà il restauro
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