Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rischio di contagio In Puglia pronti duecento posti letto
Emiliano: «La malattia non è grave ma occorre rispettare le regole di condotta per evitare la trasmissione». Richiesti strumenti al governo
In attesa di adeguarsi alle nuove disposizioni di governo, la Regione ha messo in moto otto unità operative per contrastare i rischi da contagio di coronavirus. Approntati quasi duecento posti letto - 195 per la precisione - mentre per i medici di base sono state richieste 300 mila mascherine. Poche segnalazioni di ritorno dei fuorisede dalle zone contagiate al Nord.
BARI La Regione si attrezza per gestire l’eventuale emergenza legata al coronavirus Covid 19. In due modi. Innanzi tutto cercando di scongiurare, per quanto possibile, il contagio e l’insorgenza di casi: in questo senso rinnova le raccomandazioni, già note, alla cautela e all’igiene personale. In secondo luogo predisponendo un piano per l’individuazione dei pazienti contagiati e il ricovero di quelli più gravi. Lo ha comunicato il governatore Michele Emiliano parlando ai giornalisti.
È stata allestita una rete di 8 unità operative per pazienti infettivi per complessivi 195 posti letto, 25 dei quali a «pressione negativa» (per il bio-contenimento e l’isolamento sterile). Inoltre sarà attiva anche un circuito di 8 laboratori di analisi. Nel primo caso e nel secondo, il perno del sistema sarà il Policlinico di Bari.
Sono stati eseguiti finora cento tamponi faringei per la ricerca del Covid 19 e sono stati tutti negativi. «Non abbiamo casi in Puglia – ha sottolineato il direttore del dipartimento salute, Vito Montanaro – però più si va avanti e più aumenta il rischio di contagio». Lo stesso Emiliano, sollecitato dai cronisti, ha confermato la frase inserita il giorno prima nel primo provvedimento di intervento. Ossia che è «assai probabile» l’insorgenza anche in Puglia di un focolaio (ben più serio dell’individuazione di qualche caso isolato). «Tutto è possibile dopo la scoperta del “cluster” lombardo – dice Emiliano – e noi lavoriamo per evitarlo».
La questione preoccupante, per il sistema sanitario, non è tanto la gravità della malattia in sé, quanto la sua altissima contagiosità. Situazione che comporta un altissimo numero di infettati, una parte dei quali da sottoporre a ricovero: il punto critico è questo. Per tale ragione il governatore raccomanda che tutti seguano le buone regole di igiene e di condotta personale per evitare il contagio e la trasmissione del virus.
Emiliano, assieme agli altri presidenti, è stato ieri consultato dal premier Conte per consentire al governo di mettere a punto una ordinanza-tipo cui tutte le Regioni dovranno ispirarsi per dettare disposizioni omogenee sul territorio nazionale. Fino a quando il governo non emanerà l’atto,
Il direttore Montanaro «Non ci sono infezioni, ma ogni giorno la possibilità aumenta. Un appello ai donatori di sangue: non rinunciate, nessun rischio per voi»
non si conosceranno neppure le disposizioni pugliesi. Si sa però che la Puglia ha chiesto di tenere ben separate le funzioni dei medici di base (cui toccherà la parte clinica) dai Dipartimenti prevenzione, cui toccherà gestire le informazioni sugli spostamenti dei cittadini e il rientro a casa di migliaia di studenti universitari pugliesi. Inoltre, aggiunge Emiliano, è stato chiesto al governo un allentamento delle norme che impediscono i viaggi di studio. «La norma colpisce la nostra industria alberghiera e abbiamo chiesto al governo di attenuarla». In che modo non è dato sapere: anche questa disposizione si conoscerà nelle prossime ore, con il nuovo Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) che modificherà quello emanato domenica. Alla domanda se sia ipotizzabile un rinvio del «Bif&st» di fine marzo, alla pari di altre importanti manifestazioni culturali nel Nord Italia, Emiliano ha risposto evasivamente: segno che il tema non è stato affrontato.
Emiliano e Mantovano (al loro fianco anche la virologa Maria Chironna e l’igienista Michele Conversano) hanno sottolineato che alla Puglia occorrono dispositivi di protezione individuali (Dpi). Ogni mese sono necessari 300 mila occhialini e altrettante mascherine (si chiamano ffp2 e ffp3, non sono quelle semplici che si vedono in tv). Servono a tutti gli operatori sanitari, anche ai medici di medicina generale. Non ce ne sono a sufficienza, anche perché molti ordini delle Asl pugliesi non sono stati evasi per soddisfare le richieste del Nord. Ad ogni modo, la Protezione civile nazionale ha deciso ieri di centralizzare gli acquisti e distribuire i Dpi secondo necessità.
Resta infine l’invito e l’obbligo, disposto da parte della Regione, di segnalare alle Asl il rientro in Puglia di coloro che siano stati in Lombardia, Piemonte, Lombardia e Veneto. L’obbligo riguarda coloro che provengano da uno degli 11 Comuni delle zona del focolaio lombardo-veneto. Una raccomandazione è stata rivolta da Montanaro ai donatori di sangue. Scarseggiano le donazioni e forse si deve al timore di infettarsi con il coronavirus. «Non c’è alcun rischio di contagio con le donazioni».