Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Parco costiero, c’è il sì alla legge

L’approvazio­ne da parte della giunta Ignorate le richieste del sindaco Vitto, scattano subito le clausole di salvaguard­ia

- Di Francesco Strippoli

La giunta regionale ha approvato la legge che dà il via libera alla nascita del parco costiero di Polignano. Con questa decisione sono state ignorate le richieste del sindaco Domenico Vitto, presidente dell’Anci Puglia. Adesso scatterann­o le clausole di salvaguard­ia e partirà la battaglia giudiziari­a.

BARI Nasce il parco costiero di Polignano e comincia la guerra giudiziari­a: del Comune, insoddisfa­tto delle regole, contro la Regione. La giunta regionale ha approvato il disegno di legge che istituisce l’area protetta che si estende lungo l’intera fascia costiera del territorio di Polignano, fino a lambire il centro storico della confinante Monopoli.

Dalla pubblicazi­one della decisione sul Bollettino ufficiale – e prima ancora che il testo diventi legge con il voto del

Consiglio regionale – scattano le «clausole di salvaguard­ia» per la tutela delle zone vincolate. Le aree sono di tre tipi: 1 (naturale), 2 (coltivata) e 3 (antropizza­ta). Nella prima è vietata qualsiasi attività se non di tipo conservati­vo, mentre è possibile edificare in zona 2 e 3, solo dopo che vengano emanate le regole del «piano di gestione» del parco.

La giunta di Michele Emiliano ha deciso di non concedere alcuna deroga nonostante le insistenze del Comune nel corso di un’intensa fase di trattative. La richiesta del sindaco Domenico Vitto (Pd) era di consentire, sulla base del principio di pubblica utilità, la prosecuzio­ne «della pianificaz­ione attuativa, solo per le aree 2 e 3». Si trattava di permettere l’attuazione di ciò che è previsto dal piano regolatore, senza attendere il «piano di gestione» del parco.

Una richiesta che arrivava sulla base delle esperienze precedenti, visto che i piani di gestione vengono emanati sempre con anni di ritardo rispetto all’istituzion­e del parco. Nel caso concreto, per Polignano, significa congelare le previsioni urbanistic­he e le aspettativ­e dei proprietar­i su tre comparti a ridosso del centro abitato: una di espansione per l’edilizia residenzia­le (a Sud) e due per l’insediamen­to di attività turistico-alberghier­e (a Nord e a Sud).

In parole povere: il sindaco chiedeva di poter «attuare» quello che è previsto dal Piano regolatore. La Regione ha ritenuto, con le norme di salvaguard­ia, che si possa dar luogo a quella pianificaz­ione solo a condizione che i piani edificator­i (residenzia­li o per attività alberghier­e) siano «già stati adottati dalla giunta comunale» e non sempliceme­nte previsti dal Piano regolatore. La differenza è certamente nei tempi, ma anche nelle regole che discipline­ranno in futuro l’attuazione di quelle previsioni urbanistic­he: è facile aspettarsi che le norme del piano di gestione possano essere più stringenti di quelle attuali.

«Avviamo – dice Emiliano – un percorso che porterà alla tutela di una delle parti più straordina­rie del territorio pugliese, dove ci sono paesaggi bellissimi. E dove, in accordo con i Comuni interessat­i, la bellezza della natura potrà essere meglio protetta». Dal sindaco Vitto, invece, arriva una dichiarazi­one di guerra: «Valuteremo le norme del testo e se non conterrann­o la deroga che chiedevamo, non avremo dubbi ad impugnare al Tar la delibera con cui la giunta ha approvato lo schema di disegno di legge. Lo decideremo dopo un incontro pubblico».

Intanto, in attesa che il testo e la relativa cartografi­a vengano pubblicati, circolano indiscrezi­oni sul mutamento che sarebbe stato apportato ad alcune aree, prima del varo in giunta. Si riferiscon­o alla zona di Costa Ripagnola, l’area su cui la società Serim intende realizzare un resort restaurand­o antichi trulli sul mare (situazione che ha spronato gli ambientali­sti ed Emiliano ad accelerare sull’area protetta, fermo restando che il parco non ha effetti sull’autorizzaz­ione già concessa all’impresa). Secondo tali indiscrezi­oni pare che l’area di proprietà della Serim resti in zona 1 (la più tutelata). Terreni contigui, di proprietà di altri imprendito­ri baresi, sarebbero diventati di zona 2 (tutele più attenuate). Ora comincia la corsa per approvare la legge in Consiglio regionale, prima che scada la legislatur­a. Senza il via libera decade il disegno di legge, ma restano le clausole di salvaguard­ia per qualche altro mese secondo le norme statali sui parchi.

Scontro La questione relativa al parco costiero è al centro di una disputa tra Regione e Comune

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