Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
LA REGIONE CHE NAVIGA A VISTA
Dice l’ordinanza del presidente della Regione Puglia che tutti i fuori sede (e non solo) che provengono dalle regioni dove si è sviluppato il contagio da coronavirus sono tenuti a comunicare la loro presenza e indicare il proprio domicilio al medico di base e alle strutture sanitarie regionali. Tradotto, occorre controllare chi arriva dal Nord. Esattamente quello che in tanti, fra associazioni, gruppi social, privati cittadini, avevano inutilmente chiesto di fare per la visita del Papa.
A distanza di due giorni quello che è stato sbertucciato come panico, allarmismo, danno d’immagine per la Puglia, diventa indicazione del governatore Michele Emiliano. Aggiungiamoci che non sono stati allestiti controlli sanitari tipo aeroporti ai varchi di accesso alla piazza di Papa Francesco. Cosa rimane? Che migliaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia hanno vissuto quell’esperienza collettiva che ora viene considerata il rischio peggiore, tanto da chiudere stadi e luoghi di spettacolo.
L’allarmismo rischiava di compromettere una giornata alla nessuno voleva rinunciare.
Restano le cose da fare. Nella riunione della task force, racconta chi vi ha partecipato, si è preso atto che in Puglia mancano i presidi sanitari, mascherine, occhiali, tute guanti. A nessuno viene in mente che il nostro sistema di piccole industrie manifatturiere potrebbe mettere su una produzione a tamburo battente di questi materiali; ancora, smaterializzare le ricette. La sanità pugliese è all’avanguardia? Si diano disposizioni per evitare ricette stampate con relativa circolazione di contatti, basta il digitale, le mail da mostrare in farmacia. I medici di base, quelli ospedalieri, il personale sanitario, sono i più esposti al contagio e possono essere loro malgrado il diffusore più potente. E ancora. I numeri utili sono semplicemente inutili, nel senso che sono perennemente occupati, chi ci ha provato lo sa bene. È così complicato prendere tanti ragazzi da mettere in una sala della Regione con un pc per rispondere a tutte le chiamate? Un call center dell’emergenza, non è difficile. Le autonomie consentono agli assessori di muoversi con relativa libertà, sempre nell’ambito del rapporto con il ministero. Non funziona? Si abbia il coraggio di ammettere che un servizio sanitario nazionale è mille volte meglio di tanti regionali da strappare alle lottizzazioni politiche. Le ragioni sono sotto gli occhi di tutti. Ultimo, il sistema dei media sta mostrando falle preoccupanti. Soprattutto per le sciocchezze e i fake che - quotidianamente - si leggono sui social. Stabilire una comunicazione unica al gorno e poi tutti al lavoro non sarebbe una soluzione informativa più corretta per tutti?