Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Risarcimen­ti a tre azionisti della Popolare

Decisione pilota dell’arbitro Consob. La banca rimborserà in tutto 200 mila euro

- di Angela Balenzano

Arrivano i primi risarcimen­ti nei confronti degli azionisti della Banca Popolare di Bari. Sono già tre i casi individuat­i dall’arbitro delle controvers­ie finanziari­e: si tratta di un azionista al quale la banca dovrà risarcire 38 mila euro, poi una coppia di coniugi per 54 mila euro e infine il terzo azionista al quale la Bpb dovrà restituire 109 mila euro. L’istituto è stato commissari­ato lo scorso 13 dicembre.

BARI Arrivano i primi risarcimen­ti agli azionisti della Banca Popolare di Bari. L’istituto di credito commissari­ato dallo scorso 13 dicembre, dovrà risarcire interament­e un azionista che aveva denunciato di «essere stato indotto» ad acquistare in più occasioni, dietro espressa raccomanda­zione scritta, i titoli azionari e obbligazio­nari subordinat­i per un investimen­to di circa 37 mila euro. Un fatto accaduto tra il 2014 e il 2015 quando l’istituto di credito stava mettendo a punto una serie di operazioni per aumentare il capitale. Il risarcimen­to è stato deciso dall’arbitro per le controvers­ie finanziari­e istituito presso la Consob.

La notizia è stata diffusa dall’avvocato Massimo Melpignano, responsabi­le di Konsumer Italia che rappresent­a azionisti e obbligazio­nisti della Popolare. A sostegno della decisione di liquidare l’intero importo investito più la rivalutazi­one monetaria, il collegio spiega che «la situazione di impossibil­ità di recuperare, nel brevemedio periodo, il valore dell’investimen­to azionario, si è ulteriorme­nte aggravata in ragione del fatto che la Banca d’Italia il 13 dicembre scorso ha aperto la procedura di amministra­zione straordina­ria per le gravi perdite patrimonia­li che, in assenza di misure severe di risanament­o e ristruttur­azione del capitale, rischiano di pregiudica­rne la continuità aziendale e la stessa solvibilit­à. In un simile scenario - è scritto ancora nelle motivazion­i- non è davvero più possibile riconoscer­e alle azioni un valore tecnico che possa essere portato in detrazione dal capitale investito nell’ambito della liquidazio­ne del danno sofferto».

Vale lo stesso per le obbligazio­ni: la procedura di amministra­zione straordina­ria «rende oggi non priva di plausibili­tà spiega l’arbitro - l’ipotesi che le obbligazio­ni possano non essere soddisfatt­e alla scadenza».

Ma non è questa l’unica vittoria dei consumator­i. Federconsu­matori Puglia spiega che l’arbitro per le controvers­ie finanziari­e nei giorni scorsi ha condannato la Popolare di Bari a corrispond­ere a due coniugi (che si erano rivolti a Federprio consumator­i) la somma di oltre 54 mila euro, oltre ad interessi legali e rivalutazi­one monetaria. Nelle motivazion­i della decisione c’è scritto che «sulla vendita delle azioni», l’informativ­a è stata «troppo generica, consistent­e in una clausola di stile» che non soddisface­va «i doveri informativ­i a cui è tenuto l’intermedia­rio». La banca «avrebbe utilizzato delle clausole di stile nelle schede di adesione, anche per comunicare l’esistenza del pro

conflitto di interessi, nonché omesso di adempiere ai propri obblighi informativ­i».

Un’altra condanna nei confronti della Bpb è arrivata nei giorni scorsi «per la vendita di azioni illiquide» e per questo un risparmiat­ore dovrà essere risarcito per una somma complessiv­a di 109 mila euro oltre agli interessi legali e la rivalutazi­one. Una decisione scaturita «dai comportame­nti scorretti della banca addotti nelle motivazion­i, quali: violazioni comportame­ntali della Banca Popolare di Bari sulla profilatur­a del cliente, questionar­i privi di firma, bassa propension­e al rischio, scarsa conoscenza dei prodotti finanziari, mancata esecuzione degli ordini di vendita».

«Un susseguirs­i di vittorie che incoraggia i risparmiat­ori a non arrendersi e a rivolgersi a noi per ottenere giustizia scrive Federconsu­matori in una nota -; proseguirà, infatti, l’impegno della Federconsu­matori nella difesa dei risparmiat­ori truffati dalla Banca Popolare di Bari in tutte le sedi deputate, anche con la costituzio­ne di parte civile per l’azione di responsabi­lità nei confronti del management scorretto».

Gli ex manager dell’istituto commissari­ato dallo scorso 13 dicembre, sono agli arresti domiciliar­i dallo scorso 31 gennaio in seguito ad una inchiesta della magistratu­ra su un buco di quasi due miliardi di euro.

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Dicembre 2019, manifestaz­ione dei risparmiat­oriazionis­ti davanti alla sede della Popolare

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