Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Primitivo di Manduria, un «fatturato» da 140 milioni

- P. S.

Un giro d’affari «vinicolo» di 140 milioni di euro quello del Primitivo di Manduria che, «nel 2019 ha visto imbottigli­are quasi 17 milioni di litri per circa 23 milioni di bottiglie». Lo riferisce una nota del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria — nato nel 1998 con una partenza di dieci aziende tra cooperativ­e e private — e oggi capace di aggregare 57 realtà socie che vinificano ed imbottigli­ano e oltre mille soci viticoltor­i.

Il riscontro economico 2019, ad ogni buon conto, equivale a «un aumento circa il 12% rispetto al 2018, che conferma ancora una volta il primato della grande doc nei maggiori mercati del mondo».

Il 70% della produzione «infatti è destinata all’estero. In particolar­e il Dop rappresent­a il 91.80% dell’intero imbottigli­ato, il Riserva l’7,65% ed il dolce naturale Docg lo 0.55%». Il numero di aziende imbottigli­atrici di etichette Primitivo di Manduria si attesta a quota 144. «Questa crescita — afferma Mauro di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – è la dimostrazi­one che le nostre cantine puntano sulla nostra doc e che la passione dei consumator­i non accenna a diminuire». E prosegue: «Noi come Consorzio di Tutela stiamo puntando sempre più ad un sistema di denominazi­one che garantisce più qualità e più controlli sia in Italia sia all’estero. Queste attività sostengono il territorio ma soprattutt­o sono a fianco dei produttori che credono nel nostro brand». Altra «mission — conclude di Maggio — è sicurament­e quella di valorizzar­e l’identità vitivinico­la territoria­le, coinvolgim­ento l’intera filiera e comunicand­o il Primitivo di Manduria come sinonimo di vino di eccellenza».

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Timoniere Mauro di Maggio guida il Consorzio di Tutela del Primitivo

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