Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bitonto, Foggia e Cerignola Lotta a tre per la C
Tre pugliesi per un sogno. Il girone H della serie D sembra andare in direzione di un’autentica bagarre, con Bitonto, Foggia e Audace Cerignola pronte a dare tutto, anche di più, per conquistare il primato che vorrebbe dire promozione.
Al momento la classifica racconta la supremazia del Bitonto, con 54 punti, ma anche la rincorsa del Foggia, tre lunghezze più giù, e dell’Audace, ferma (si fa per dire) a quota 49. Una situazione liquida, sebbene a fare da lepre sia stato quasi sempre il Bitonto. Il turno che andrà in scena nel weekend sarà molto importante. Sulla carta parliamo di tre impegni abbordabili, con i “satanelli” impegnati in casa contro il Nardò, i bitontini che se la vedranno con il Brindisi e l’Audace in trasferta contro la Gelbison Vallo della Lucania. Tutte squadre impantanate nelle sabbie mobili della bassa classifica, ma proprio per questo da prendere con le molle. L’andamento recente delle tre “sorelle” racconta di un Cerignola in stato di grazia, con 9 punti nelle ultime tre gare, e soprattutto la pesante vittoria esterna proprio contro il Bitonto. Una botta che ha lasciato il segno, visto che domenica scorsa è arrivata la seconda “non vittoria” consecutiva per Patierno e compagni, fermati 0-0 a Taranto. Per fortuna del Bitonto, però, il Foggia non ne ha approfittato sino in fondo. La vittoria contro il Brindisi, infatti, è stata seguita dal ko contro il Casarano. E quello che poteva essere un -1, per i rossoneri è diventato un -3. Ne ha approfittato proprio l’Audace di Rodriguez, costruita per vincere dopo la beffa della passata stagione, e che insegue nuovamente un traguardo storico. Ci vorrà ancora molto per decretare chi, fra le tre, avrà la meglio.
Il Bitonto ha dalla sua l’entusiasmo e la passione di una piazza che forse non si aspettava tanto ben di dio. Il Foggia ha la forza della tradizione. Il Cerignola la voglia di rifarsi e una squadra di spessore notevolissimo. Intanto la sfida continua, a colpi di gol e di scena. Senza dimenticare la “quarta incomoda”, ovvero il Sorrento, che al momento pare però un po’ indietro nelle gerarchie e nelle ambizioni.